GAETA – “L’Amministrazione Leccese ha scelto di svolgere il Consiglio Comunale del prossimo 6 agosto a bordo di un catamarano. Motivo dichiarato, quello di celebrare l’ultima creazione dei Cantieri Navali “Offshore”, il catamarano “The Island”. Una cosa va chiarita subito, a scanso di strumentalizzazioni: i cantieri navali Offshore sono una indiscussa eccellenza del nostro territorio. Ed eccellenze di questa natura meritano di avere dalla politica, insieme ad altri operatori del medesimo comparto, un rispetto vero e non di facciata. Ad esempio attraverso la razionalizzazione degli spazi ad essi dedicati e, tanto per cominciare, attraverso l’attuazione del cosiddetto Piano Frattasi” – inizia così una nota congiunta dei consiglieri comunali Sabina Mitrano (Gaeta Comunità di Valore-Europa Verde) ed Emiliano Scinicariello (Partito Democratico) con la quale annunciano che “non parteciperanno al consiglio comunale del prossimo 6 agosto”.
“Detto ciò – spiegano Scinicariello e Mitrano – troviamo del tutto inappropriata ed immotivata la scelta di svolgere un Consiglio Comunale su un catamarano di lusso, per il solo motivo di celebrarne l’azienda creatrice. Il Consiglio Comunale è una ‘istituzione’, svolge funzione di rappresentanza ‘istituzionale’, ed ha nell’Aula Consiliare il suo luogo ‘istituzionale’ per lo svolgimento delle proprie sedute. Una seduta di questo tipo, inoltre, non darebbe nemmeno il giusto valore istituzionale al riconoscimento verso l’azienda. Vogliamo andare anche oltre la questione meramente regolamentare, perché è capitato in passato di vedere, altrove, Consigli Comunali svolti in luoghi diversi dall’Aula Consiliare. Qualche Sindaco, in avvio del proprio primo mandato, ha voluto il primo Consiglio Comunale in una piazza centrale della città, per collettivizzare un evento così importante, per farlo condividere al maggior numero di cittadini possibile. Oppure, più di recente, per questioni di distanziamento in ‘epoca Covid’. Lo hanno fatto alcune amministrazioni all’interno di fabbriche in crisi, dove i lavoratori rischiavano il posto di lavoro, ed allora quel gesto appariva motivato dalla solidarietà verso di loro e le loro famiglie. Non è dunque, o non è solo, una questione di ordine regolamentare”.
“Ciò che non accettiamo è che il luogo sia ‘esclusivo’ e non ‘inclusivo’ come ad esempio una piazza. Ciò che continuiamo a non accettare è che, ormai da qualche anno, venga sovvertito il senso dell’istituzione. In Aula Consiliare ci sono sempre meno sedute, c’è sempre meno confronto, si dà sempre meno (e sempre peggiore) pubblicità a ciò che accade in Consiglio Comunale, ma in quell’aula si sponsorizzano profumi, manifestazioni, aziende, carnevalate di ogni tipo. Poi, però, si sceglie di svolgere il Consiglio Comunale su un’imbarcazione di lusso, in un periodo in cui sarebbe opportuno (e prudente) che la politica desse uno sguardo maggiore a chi è in difficoltà, tanto che il lusso non saprebbe neanche riconoscerlo. Se c’è un’azienda locale che quel lusso lo trasforma in fatturato, posti di lavoro, eccellenza riconosciuta, andiamo a celebrarla – tutti – a casa sua, tributandole i giusti onori. Il Consiglio Comunale, però, resti ‘a casa sua’ “.