MINTURNO – Il suo più grande e riconosciuto merito, umano e politico-istituzionale, conseguito? Aver contribuito, subito dopo “babbo Severino”, a sdoganare Minturno, a renderlo concretamente meno meridionale di quanto lo fosse davvero nella geografia, fisica e politica, della Regione e della Provincia di Latina. Lo perseguitava, invece, un devastante cruccio: nonostante la sua forza e generosità elettorale, il centrodestra, il suo centrodestra, non è stato unito quanto invece avrebbe dovuto essere. Minturno, la provincia e forse anche la stessa Regione Lazio da lunedì sera piangono un uomo politico che, mesi e mesi di terribili sofferenze, ha deciso di andarsene vantando una palese linea di credito nei confronti della vita e della stessa politica di cui era innamorato alla stessa stregua della sua adorata e instancabile moglie Melania e dei due figli, Maria e Severino. Romolo, “Romoletto”, Del Balzo ha cessato di vivere all’età di soli 66 anni all’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, nel luogo che considerava, di fatto, la sua terza casa, dopo quella domestica e l’aula consiliare del palazzo municipale di Piazza Portanova che porta – ironia della sorte – il nome di “Babbo Severino”. Del Balzo era infatti un medico ed un ascoltatissimo dirigente (del dipartimento Prevenzione) dell’Asl di Latina in cui lascia un vuoto profondo quanto un cratere.
La sua scomparsa è avvenuta al termine di una giornata “terribilis” per la sua Minturno, ancora incredula e sbigottita per l’inverosimile tragedia che aveva colpito un suo giovane figlio, il 32enne Arcangelo Moscaritolo. Se “Romoletto” avesse potuto sarebbe stato vicino ai genitori di Arcangelo nella troppo angusta Chiesa dell’Annunziata. Del Balzo era questo: la sua vicinanza nei confronti dei cittadini comuni la esternava, con le parole e soprattutto con i gesti e comportamenti, “a prescindere” dall’attività politica che svolgeva e di cui era un faro per l’intero panorama cittadino, comprensoriale e provinciale. Del Balzo, nonostante la sua forte fibra caratteriale, è stato messo all’angolo dalla malasorte in una domenica, come tante, dello scorso dicembre. Aveva deciso di trascorrere una giornata spensierata sulla neve con di Roccaraso, naturalmente solo ed esclusivamente insieme al suo “bastone” di cui si fidava, la sua famiglia. L’uomo politico era stato colpito da un collasso epilettico che di fatto non gli aveva dato scampo dopo due anni emotivamente pesanti trascorsi in prima linea nella gestione di un’emergenza di cui lo stesso Del Balzo per primo aveva capito la gravità sociale ed in termini di vite umane, quella del Covid 19.
L’uomo politico pensava che Roccaraso rappresentasse una linea di demarcazione per la sua e per la vita della sua famiglia: è iniziata in Abruzzo una seconda via crucis come ha avute diverse dolorose stazioni l’ospedale di Avezzano, la clinica Santa Lucia a Roma e, ancora, il centro di rieducazione di Avezzano, la Rsa di casa “Poggio Ducale” di Minturno e infine, l’ospedale Dono Svizzero dove un infarto, dopo giorni alle prese con una febbre oscura e di non facile risoluzione, è stato il suo Golgota. Del Balzo viveva la sua fede in modo personale ma sincero: era un cristiano evangelico. Ognuno – ci diceva – deve conoscere Dio in modo personale e deve avere un rapporto continuo con lui utilizzando lo strumento della preghiera. Questa profondità Del Balzo l’ha messa in campo dal febbraio 2020 quando scoppiò l’emergenza Covid. Per la sua attività professionale di medico dovette occuparsene e rappresentare per un intero territorio una sorta di barometro. Tutti – dai sindaci dei Comuni ai dirigenti scolastici, dagli imprenditori ai cittadini comuni passando a noi cronisti– si rivolgevano al dottor Del Balzo per capire quanto il Covid stesse minando le fondamenta di un tessuto sociale. Il medico di Minturno è stato un vaccino “ante litteram”, un fidato consigliere per tanti amministratori e sindaci ai quali aggiornava quotidianamente il numero dei positivi e poi delle vittime con un’immancabile e duplice raccomandazione: massima prudenza ma “evitiamo di dar vita ad un’inutile caccia alle streghe. Così non me usciremo”. E così è stato. Ma per Del Balzo il malore di Roccaraso è stato una beffa che il generoso uomo politico non avrebbe meritato.
La sua stessa attività politica è creditrice rispetto ai risultati conseguiti. Del Balzo politico avrebbe voluto seguire le gesta partitiche di “babbo Severino” ma l’esperienza, umana e politica, del Partito Repubblicano stava conoscendo i titoli di coda nella prima metà degli anni Novanta. Del Balzo è stato uno dei primi ad aderire negli scampoli conclusivi della sin troppo vituperata Prima Repubblica a Forza Italia e, non a caso, è stato tra i primi a considerare un laboratorio politico per quanto stava nascendo l’amministrazione provinciale di Latina. Qui ha cominciato a frequentare due “stelle nascenti” nel firmamento azzurro, il futuro Senatore Claudio Fazzone ed il neo presidente della Provincia e sindaco di Sperlonga Armando Cusani, diventando a volte il loro fidato mediatore e consigliere. Il mandato assessorile dalle parti via Costa e l’ottima gestione della presidenza del consiglio comunale di Minturno, figlia sempre di un ricercato consenso popolare, cominciarono a stare un po’ stretti ad un amministratore che aveva capito cha la risoluzione di un problema quotidiano, piccolo o grande che fosse, avrebbe potuto dar vita a nuove soluzioni politiche perché “i cittadini con le loro istanze sono premonitori – ci rivelava Del Balzo – di noi stessi politici”.
La grandezza di Del Balzo sta tutta qui: nessuna torre di Babele in cui nascondersi per abbozzare teoremi politici (“che lasciano il tempo che trova”) ma la strada per intercettare sentiment e naturali stati d’animo, soprattutto di “chi non ce la fa o non ha la forza di dirlo”. Questa significativa crescita personale e politica ha permesso a Del Balzo di guadagnare nel 2010 quanto legittimava inseguiva: un scranno tra i banchi del Pdl nel rinnovato consiglio regionale del Lazio. “Minturno da oggi è più vicina a Roma – disse il giorno dell’insediamento del neo presidente Renata Polverini – di quanto è stata sinora. Sotto ogni profilo”. Presidente Commissione che avrebbe dovuto sovrintendere all’organizzazione dei Giochi olimpici 2020, poi assegnati (ma rinviati di un anno a causa del Covid) a Tokyo, e dei grandi eventi, Del Balzo ha chiesto ed ottenuto di far parte di quelle commissioni utili per rendere la sua Minturno più vicina alla capitale, quelle al bilancio, programmazione economico-finanziaria, lavori pubblici e politiche della casa. L’esperienza in Regione per Del Balzo è durata quanto la finale olimpica dei 100 metri per Marcel Jacobs. La legislatura nel terribile inverno 2012 terminava e Del Balzo ha dovuto indossare il saio della pazienza e dell’attesa per attendere che si placassero alcuni venti giudiziari che avevano cominciato a soffiare contro di lui. In questo momento si creato in uno studio legale di Piazza Rotelli a Scauri un sodalizio che ha portato bene ai suoi due partecipanti: all’Onorevole Romolo Del Balzo e all’avvocato Massimo Signore che, considerato uno dei suoi “pupilli” insieme a quel mostro di generosità e di disponibilità che si chiama Massimo Moni, ha avuto lunedì sera l’onere, piangendo, di comunicare la prematura scomparsa del medico dell’Asl: “Savè, Romoletto ci ha lasciato soli”.
Se Signore – ironia della sorte – ha avuto il merito e la capacità politica di rimpiazzare Del Balzo alla presidenza del consiglio comunale di Minturno, l’eredità politica che lascia il dirigente Asl è un’altra: il centrodestra se non è unito… perde. Due avvisaglie c’erano state alle amministrative del 2012 e quattro anni più tardi con la sofferta rielezione del sindaco forzista Paolo Graziano e con la prima volta dell’attuale sindaco e presidente della provincia Gerardo Stefanelli. “Se non ci fermiano e riflettiamo – soleva ripetere – andiamo a sbattere”. E così è stato. La sua generosità ma anche la sua intuizione politico-amministrativa Del Balzo l’aveva professato durante l’estate 2021: se Lega e Fratelli d’Italia non sapranno unire i propri sforzi, Gerardo vincerà a mani basse”. Un’atra profezia che si è verificata al termine del primo turno delle amministrative del 3 e 4 ottobre scorsi. Mentre l’ex Forza Italia si era già sganciata per salire sul treno guidato dal sindaco uscente Stefanelli, Lega e Fratelli d’Italia hanno fatto harakiri. Del Balzo, dopo aver manifestato la sua forza elettorale come indipendente alle regionali del 2018 nell’allora lista sperimentale di Fdi, era andato oltre: “Sereni.. non mi candido io a sindaco”. Anche questa si è rivelata essere una voce nel deserto. Del Balzo un chiaro ricambio generazionale l’aveva messo a punto candidando a sindaco Massimo Moni ma confermando la sua forza elettorale (oltre 600 preferenze) grazie alla quale era tornato a sedere nel consiglio comunale di Piazza Portanova.
Il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli ha accolto la scomparsa di Del Balzo in lacrime: “E’ venuto a mancare Romolo del Balzo. Negli ultimi 30 anni protagonista della vita politica comunale, provinciale e regionale. Minturno piange uno dei suoi figli più illustri. Vola via un pezzo importante della nostra storia. Tanti di noi perdono un amico. Che la terra ti sia lieve Romolo”.
Cristian Leccese, sindaco di Gaeta dal 12 giugno scorso, avrebbe voluto collaborare con l’ex consigliere regionale del Pdl ma, suo malgrado, non ha avuto la possibilità: “Ho appreso con profondo dispiacere della scomparsa di Del Balzo che ci lascia prematuramente. La sua è stata una lunga attività politica che, per oltre 30 anni, lo ha visto protagonista non solo nella sua Minturno ma anche a livello provinciale e regionale con diversi incarichi politici ricoperti negli anni. In questo momento di cordoglio, esprimono la mia vicinanza ai suoi familiari e mi unisco al dolore dei suoi cari.”
Il sindaco di Formia Gianluca Taddeo era uno collega di lavoro di Del Balzo presso il dipartimento di Prevenzione dell’Asl: “Sulla mia attuale attività amministrativa mi ha detto tante cose che preferirei restassero nella mia sfera privata. Se n’è andato un gigante buono della nostra vita politico-amministrativa. Al centro dei suoi pensieri quotidiani c’erano solo i cittadini e i loro problemi quotidiani. E’ un esempio per noi giovani amministrativi perché il nostro impegno persegua sempre queste coordinate”.
“La scomparsa del dottor Del Balzo mi addolora tantissimo – ha aggiunto l’ex sindaco di Itri, l’avvocato Antonio Fargiorgio – Durante l’emergenza legata al Covid è stato un grande e valido punto di riferimento per me come Sindaco. Riposi in pace”.
L’ex sindaco di Forza Italia Cosimino Mitrano è un uomo distrutto: “Ci lascia un grande amico, un politico che per oltre trent’anni ha rappresentato la sua Minturno e il territorio a livello provinciale e regionale. Ogni volta che chiamavo Romolo, soprattutto durante i primi tempi della diffusione della pandemia anche nel Golfo di Gaeta, riusciva a trasmettermi quella forza per andare avanti. Una persona che mi ha sempre dimostrato una sincera amicizia che ho ricambiato con altrettanto affetto. Mancherà a tutti noi ma soprattutto ai suoi cari ai quali rivolgo le mie più sentite condoglianze”.
“Mio padre e Severino Del Balzo erano accomunati da una profonda amicizia e dalla loro militanza nel partito Repubblicano – ha commentato l’ex sindaco di Formia Sandro Bartolomeo – Di Romolo ho un ricordo scalfito nella mente. Riguarda la realizzazione del Policlinico del Golfo. Organizzammo una visita con l’Asl e la Regione Lazio e fu proprio il rappresentante del Comune di Minturno a ribadire la necessità futuribile di localizzare il nuovo ospedale nella zona baricentrica dell’Enaoli. Quel giorno Romolo ha dimostrato di essere un uomo al servizio del territorio e non del proprio Comune”.
Dopo Forza Italia, è stata la Lega ad abbracciare senza esitazione Romolo Del Balzo: “La politica gli deve riconoscere non pochi risultati ed intuizioni – hanno commentato il coordinatore regionale Claudio Durigon, il commissario provinciale Gianfranco Rufa ed il capogruppo consiliare al Comune di Formia Antonio Di Rocco – Il suo impegno sociale nella battaglia contro il Covid rappresenta l’ultimo tassello da inserire in un mosaico che ha avuto solo un obiettivo da preservare: il territorio e la sua gente”.
La camera ardente di Romolo Del Balzo sarà aperta alle 12 di martedì 9 agosto presso la sala consiliare del Comune di Minturno “Severino Del Balzo”. Le esequie si terranno mercoledì 10 agosto, alle ore 17, in Piazza Portanova, da quella piazza da cui “Romoletto” guardava ogni giorno la sua Minturno ed il suo Golfo augurandosi che diventassero soltanto un po’ migliori…