ITRI – Un’occasione unica ed imperdibile. Il gruppo consiliare di opposizione “Itri Facciamo futuro” si esprime in questi termine per definire la portata e la valenza del decreto del Ministero dell’Interno che il 25 luglio permette ai comuni richiedenti di richiedere per l’annualità 2023 un contribuito sino a due milioni e mezzo di euro per la messa in sicurezza del territorio per rischio idrogeologico, per la messa in sicurezza di ponti e di strade e l’efficientamento energetico degli edifici (soprattutto quelli scolastici) di proprietà comunale.
I consiglieri Antonio Fargiorgio, Vittoria Maggiarra e Tiziana Ialongo hanno inviato una nota mezzo Pec al sindaco Giovanni Agresti, al segretario comunale Margherita Martino e agli assessori all’urbanistica e ai Lavori Pubblici per ribadire come il comune di Itri “non possa lasciarsi sfuggire questa nuova occasione. Il decreto del Viminale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale è il secondo in materia. Il primo aveva avuto una finestra ne febbraio 2022 ma “l’Amministrazione comunale non ha ritenuto di presentare alcuna domanda”.
“Abbiamo chiesto di provvedere con sollecitudine al riguardo perché – osservano l’ex sindaco Antonio Fargiorgio e gli avvocati Maggiarra e Ialongo – i fondi, qualora venissero stanziati, potrebbero essere utilizzati, ad esempio, per un primo intervento sulle zone colpite dagli eventi alluvionali del 3 e 4 novembre 2021, alleggerendo sia pure parzialmente il disagio dei cittadini interessati. Anche se fossero considerati i fondi già ottenuti con l’Amministrazione Fargiorgio, si possono ottenere sino ad ulteriori 700mila euro da impegnare sul territorio ed a vantaggio dei cittadini. Non ci sembra poca cosa”.
A dieci mesi dal suo insediamento, la maggioranza che governa Itri mostra “in maniera chiara tutte le proprie inefficienze, le proprie lacune, la propria incapacità nel fornire una risposta alle tante istanze dei cittadini”. E questo atto d’accusa campeggia in un lungo ed articolato manifesto murale che, articolato in alcuni ma circostanziati punti, rappresenta una bocciatura sull’operato di un’amministrazione che “nelle intenzioni e promesse elettorali aveva garantito di far ripartire Itri. Invece l’ha fatta sprofondare nell’immobilismo più totale, piombare nella peggiore delle inerzie. Si tratta – rincarano la dose i consiglieri Fargiorgio, Ialongo e Maggiarra – di una maggioranza chiusa in sé stessa, che non conosce altro credo che quello legato ai propri interessi personali, partitici, alla logica delle spartizioni, come alcune recenti nomine ed attribuzioni di responsabilità evidenziano in maniera netta e chiara”.
Per Itri Facciamo Futuro “tante, troppe le problematiche sul tavolo che faticano a trovare una giusta soluzione: lavori pubblici inesistenti, fermi i finanziamenti già acquisiti dall’Amministrazione Fargiorgio, strade rurali dimenticate, sporcizia evidente nel centro urbano, completo stallo in relazione alle zone colpite dagli eventi alluvionali del novembre 2021. A tutto ciò fa da corollario il mancato ascolto delle ragioni dei cittadini, le cui richieste di incontro e confronto vengono puntualmente disattese”. E poi la gestione di alcuni concorsi pubblici. Su uno particolare Itri Facciamo Futuro avanza alcuna previsone: “All’orizzonte si scorge un concorso che consentirà a qualche dipendente di poter finalmente conquistare l’agognata categoria “D” (per intenderci quella dei funzionari), con annesso incremento di stipendio. Gli eventi diranno quando e chi beneficerà di queste promozioni ma, come si dice, a pensar male… Non è questa la Itri che volevamo. Almeno noi.”- concludono gli avvocati Fargiorgio, Ialongo e Maggiarra.