“Il Movimento vuole far emergere un problema molto grave che esiste nella nostra città, ma che spesso viene non valutato perché considerato non primario per la cittadinanza, parliamo del fenomeno del randagismo. Purtroppo la questione non è poco seria perché solo in questo fenomeno convergono sicurezza, igiene, decoro pubblico, diritti animali e per ultimo ma non meno significativo le tasse dei cittadini.
Purtroppo è sempre più frequente incontrare in città come in periferia e ancor più nelle campagne cani randagi. A Fondi purtroppo non è un caso isolato quello di imbattersi in veri e propri branchi. I cani, come gli umani, sono animali sociali e come tali necessitano di vivere in gruppo. Pertanto per poter sopravvivere si uniscono in branco e spesso per paura dell’uomo a causa di maltrattamenti subiti, abbandoni o perché nati e cresciuti per strada, quindi con mancata socializzazione, possono diventare un pericolo per i cittadini, sia per la viabilità sia per la sicurezza.
Il tema al MoVimento 5 Stelle Fondi sta particolarmente a cuore, ma non solo considerando che ormai una famiglia su 2 ha un animale domestico in casa. Perché in tutti questi anni le amministrazioni che si sono succedute non hanno mai studiato il problema e lavorato per le soluzioni? Nel programma pentastellato è stato dato ampio spazio al punto “tutela animali e lotta al randagismo”.
Il primo intervento urgente sarà muoversi per la completa lotta al fenomeno dell’abbandono e del randagismo. Fondi conta numerosissimi cani randagi e ben 380 chiusi nel canili. Si parla di canili al plurale perché Fondi non ha ancora un rifugio pubblico come invece la legge prevede, ma detiene i propri cani in canili privati convenzionati, attualmente in quelli di Fondi ed Itri.
E’ importante tener presente quanto c’entri in parte l’amore per gli animali in tutto questo, ma quanto ci sia in termini di denaro e spreco di soldi pubblici. L’intera cittadinanza per ogni cane detenuto dal comune spende 3 euro al giorno per un totale di 410 mila euro all’anno, per non parlare delle spese della Asl ( che si occupa degli accalappiamenti, sterilizzazioni e pronto soccorso ) che negli ultimi anni non è stata pagata dalla nostra amministrazione perché sono mancate le rendicontazioni con richieste fino a 77 mila euro solo per il 2013.
Cifre altissime che siamo tenuti a versare per un sistema che non funziona. Il problema principale è che non viene fatta rispettare la legge. La normativa nazionale prevede l’obbligo del microchip per ogni cane. Il numero di cani trovati e restituiti ai proprietari grazie al microchip nella provincia di Latina è inferiore al 2%, nella regione Lazio è di circa il 12%, valore molto basso confrontato ad esempio alla Lombardia dove è del ben 60%. Tutto questo è la prima causa dei costi del randagismo per il comune. Se il cane è iscritto all’anagrafe canina e viene catturato sul territorio, la ASL è tenuta a contattare il proprietario, ridare il cane e farsi rimborsare dei costi sostenuti che potrebbero essere molto elevati nel caso ad esempio di incidente stradale. In caso contrario il cane risulterà vagante e non risalendo al proprietario saranno tutti i cittadini a pagare a causa della sua inadempienza.
Considerando che il fenomeno è purtroppo molto sviluppato nella nostra zona, si punterà innanzitutto con il dotare la polizia municipale di lettori di microchip e iniziare con i controlli sul territorio, con il far rispettare l’obbligo d’iscrizione dei cani all’anagrafe canina e con la realizzazione di un canile pubblico, tutti punti che la legge prevede e per cui la nostra città è già fuori regola.
Si lavorerà sul contrastare l’abbandono di animale domestico che è un reato penale, dare luogo a iniziative per incentivare le adozioni operando anche con associazioni animaliste, concedere un’agevolazione sul pagamento della tassa comunale TA.RI attraverso un bonus consegnato nel primo anno per chi adotterà un cane dal canile, a seguito di controlli pre e post affido, aprire una pagina per gli appelli di adozioni sul sito del Comune, istituire un ufficio di tutela degli animali e di prevenzione del randagismo e creare un regolamento comunale di tutela degli animali, anche questo assente.
Inoltre come previsto da normativa nazionale istituire i CLA ( cani liberi accuditi ) e dei cani di quartiere, identificati, microchippati e sterilizzati, divulgare la cultura cinofila e zoofila partendo dalle scuole primarie. Non verranno inoltre dimenticati anche i gatti e le numerose persone che li accudiscono con controlli e regolamentazione delle colonie feline con conseguente sterilizzazione, ricordando che il sindaco è il proprietario di ogni cane o gatto randagio. La nostra passata amministrazione e quella che l’ha preceduta ha pensato bene di fare ordinanze di divieto per i cani di transitare anche al guinzaglio in determinate zone della città e sull’arenile.
Il MoVimento 5 Stelle vuole ricordare o meglio informare l’amministrazione uscente di quanto sia anche questa contro normativa nazionale oltre al fatto che “pare” di trovare molti divieti e obblighi quanto siano assenti invece i servizi. Anche su questo si muoverà il M5S che sta già provvedendo alla raccolta firme per la realizzazione di almeno un’area cani, realtà già presente in moltissime città e che permette una migliore vita per gli amici a quattro zampe e una maggiore sicurezza per bambini e anziani.
Mahatma Gandhi diceva: Il livello di civiltà di una comunità si misura anche da come tratta i propri animali.”