GAETA – A distanza di 15 anni comincia ad essere operativo a Gaeta il piano “Frattasi”,il provvedimento che, adottato dall’allora commissario prefettizio del comune e futuro Prefetto di Latina, Bruno Frattasi, prevedeva e prevede il riassetto urbanistico dell’area della cantieristica navale e della maricoltura in località Peschiera-La Pjaia.
A concretizzare questo intervento di riordino urbanistico e funzionale di un lungo e strategico tratto di water front cittadino e’ l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale. Il presidente Pino Musolino ha firmato l’ordinanza numero 40/2022 con cui ha disposto la demolizione di uno dei capannoni di una delle società leader del comparto a Gaeta, i Cantieri navali del Golfo. L’ex Autorità portuale ha concluso, di fatto, un iter avvisto già nel dicembre 2005 quando il suo comitato tecnico negò il rinnovo della concessione demaniale all’attività imprenditoriale di Gaeta con la contestuale intimazione al ripristino dello stato dei luoghi e con la demolizione di un capannone di 1233 metri quadrati e delle opere necessarie. Il comune di Gaeta il 7 aprile 2006 emise l’ordinanza di abbattimento cui fece seguito un duro contenzioso nei diversi gradi della magistratura amministrativa. L’ex Authority fece il resto. Nel 2020 tornò in possesso dell’area demaniale su cui erano state realizzate le strutture economiche dei Cantieri navali del Golfo e, soprattutto, approvando nel maggio 2021 il piano operativo triennale 2021-2023, recepì gli obiettivi strategici del piano regolatore del porto di Gaeta e, dopo anni, le finalità del piano Frattasi a causa del quale nel 2006 la maggioranza di centro destra in rivolta concluse anticipatamente il primo mandato dell’allora sindaco forzista di Gaeta Massimo Magliozzi
L’ordinanza di demolizione del capannone dei Cantieri navali del Golfo- secondo il presidente Pino Musolino- dovrebbe rappresentare il primo step per dare attuazione al piano Frattasi, di bonificare nei limiti del possibile un’area che si trova all’ingresso sud di Gaeta e di delocalizzare quelle attività che sono si in regola ma “ostacolano la completa attuazione del piano di recupero e di riassetto urbanistico dell’area attualmente occupata dai cantieri navali”. In questo modo si supererebbero le attuali criticità che – ha osservato il presidente Musolino- che limitano lo sviluppo e l’esercizio in sicurezza delle diverse attività, sia a terra che a mare, per assicurare maggiori opportunità di sviluppo compatibile e sostenibile con il contesto urbano circostante attraverso il riordino e la stessa riqualificazione del demanio marittimo”.
L’Autorità di Sistema portuale di Civitavecchia per eseguire questo intervento di demolizione ha incaricato la società “Fermepont” di Gaeta. E non è escluso che possano esserci in futuro simili ed analoghi provvedimenti nei riguardi di immobili che, ricadenti sul delicato water front in località La Pjaia Peschiera, hanno svolto altre tipologie commerciali(concessionarie automobilistiche e depositi prodotti ortofrutticoli). Se alcune sono finite nel patrimonio immobiliari dell’ex Authority per il mancato versamento nel corso del tempo dei dovuti canoni demani, altre saranno soltanto abbattute e delocalizzate per permettere il previsto completamento della banchina di riva del porto commerciale “Salvo D’Acquisto” di Gaeta.