VENTOTENE – Saranno gli esami istologici e di laboratorio a definire meglio la causa esatta del decesso di Lorenzo Guerrieri, il 20enne diving e studente universitario di Roma che ha perso la vita sabato mattina a causa probabilmente di un malore mentre si trovava a bordo di una barca specializzata nelle immersioni subacquee nelle acque del porto romano di Ventotene. L’esame autoptico, disposto dal sostituto procuratore Marina Marra ed eseguito presso l’obitorio dell’ospedale “Santa Scolastica” di Cassino, è stato effettuato dal professor Fabio De Giorgio, l’accademico del Policlinico Gemelli di Roma che ha annunciato lo svolgimento di ulteriori approfondimenti medico legali prima di consegnare, entro 60 giorni, la sua relazione al magistrato titolare delle indagini.
La Procura di Cassino vuole vederci chiaro ora sul decesso di Guerrieri che, nonostante la sua giovanissima età, era molto conosciuto a Ventotene per il ruolo, molto apprezzato e ricercato dagli appassionati, di istruttore di immersioni subacquee. Alla Procura intanto sono arrivate le dichiarazioni dagli agenti della Guardia Costiera di Ventotene dai colleghi di lavoro e amici di Guerrieri. Il 20enne diving romano, il cui cadavere per volere della famiglia sarà cremato dalle onoranze funebri “Franciosa Elio e Antonella” di Formia, non era munito di bombole d’ossigeno e delle attrezzature per effettuare al momento del decesso immersioni di snorkeling.
L’istruttore era seduto a prua quando ha deciso di tuffarsi liberamente per una nuotata approfittando di una sosta tra due immrersioni. Sono stati i suoi stessi colleghi di lavoro a rendersi conto di quanto avvenuto: non vedendo riemergere Lorenzo avevano capito che aveva avuto un problema. E così è stato. Lorenzo è stato trovato adagiato a trenta metri di profondità che ancora respirava . I soccorsi della Guardia Costiera sono stati tempestivi ma inutili: l’istruttore moriva durava durante le fasi della rianimazione. Un particolare ha reso questa vicenda ancora più triste. Lorenzo la scorsa settimana stava per tornare a Roma, ai suoi studi, dopo un’estate a far riscoprire le bellezze sottomarine di Ventotene. Avrebbe ricevuto a bordo dell’aliscafo per fare ritorno a Ventotene perché serviva la sua collaborazione per far fronte alle tante prenotazioni.