ITRI – Snobbato dall’organizzazione del Giro d’Italia, il fascinoso scenario del territorio itrano ha conquistato, invece, gli organizzatori del Giro Ciclistico delle Repubbliche Marinare, organizzato da ACSI Ciclismo. La manifestazione giunta alla sua seconda rappresenta la più lunga ultramaratona europea no-stop sulla distanza di 2200 km disputata sul percorso Venezia-Genova-Pisa-Amalfi-Venezia da compiere in completa autonomia (senza mezzi motorizzati di supporto) dal 25 maggio al 1° giugno nel tempo massimo stabilito di 200 ore.
A cercare di conseguire l’ambitissimo trofeo di finisher ci saranno 37 partecipanti provenienti da Piemonte, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Svizzera, Slovenia, Germania, Olanda, Polonia, Inghilterra e Stati Uniti. Molto differenti le tipologie dei partecipanti: i più “corsaioli” hanno programmato di completare il percorso in pochi giorni, mentre la maggior parte ha intenzione di approfittare di questa “vacanza” per godersi appieno le bellezze paesaggistiche e culinarie che l’itinerario offre, tra l’interesse e le domande dei curiosi sulla provenienza di queste biciclette così attrezzate per lunghi viaggi, prevedendo, così, di arrivare a Mestre (24^ e ultima tappa) con una certa calma.
E mercoledi, partendo da Ardea Marina, i ciclisti raggiungeranno Itri, dopo un tragitto di 109,369 Km. Per chi sceglie l’<andamento lento>, c’è tempo per fare tappa nel centro aurunco fino a venerdi, giorno ultimo, per la carovana, per potersi spostare dal paese di Fra’ Diavolo alla Reggia di Caserta.
Minuziosa l’organizzazione del check point e del punto ristoro, fissato presso l’esercizio pasticceria Millevoglie, il cui titolare Salvatore Vaudo svolge, per questa tappa, il compito del direttore delle fasi di punzonatura e responsabile per l’alloggio dei partecipanti che giungeranno al traguardo di Itri risalendo attraverso gli incantevoli tornanti della Sperlonga-Itri, il tratto di strada che li porta dal litorale di Ulisse alle colline brulicanti di uliveti che producono la celeberrima cultivar itrana.
Orazio Ruggieri