TERRACINA – Sequestrato l’11 luglio nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach” culminata con l’arresto prima e le dimissioni poi del sindaco di Terracina Roberta Tindari e l’iscrizione sul registro degli indagati, tra gli altri, del parlamentare europeo di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, torna nella disponibilità del suo concessionario, Erasmo Francesco Saverio Cencia, il ristorante “Sublimare”. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Latina (presidente Francesco Valentini, a latere Beatrice Bernabei ed Elena Nadile) che, accogliendo il ricorso degli avvocati Vincenzo e Matteo Macari e Giovanni Maiello, ha annullato il provvedimento di sequestro che con le ipotesi di reato di abuso d’ufficio ed occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo faceva parte della maxi ordinanza cautelare emessa dal Gip Giorgia Castriota.
Secondo i Sostituti Procuratori Lasperanza, Giammaria, Bontempo e Sgarrella, presso il ristorante non sarebbero stati effettuati da parte del comune di Terracina i dovuti controlli e verifiche circa la sussistenza della legittimità e validità del titolo concessorio e sulla permanenza dei requisiti richiesti per il suo rilascio. Sempre secondo la tesi accusatoria della Procura sarebbe stato illecitamente sospeso il procedimento di decadenza per provocare un ingiusto vantaggio del ristoratore. In più il dirigente comunale competente avrebbe omesso, di comune accordo con il concessionario, di accertare una palese gestione abusiva della concessione da parte di un soggetto terzo non autorizzato. Le difese hanno rivelato con successo come non ci sia stato nessun illegittimo subingresso nella concessione ma, molto più semplicemente, si era creato un normale rapporto di lavoro.