GAETA – Una tempesta in un bicchier d’acqua . Travolto da alcune critiche circa la tardiva trasmissione ai consiglieri comunali della risposta della Prefettura di Latina sui criteri da perseguire per il varo delle commissioni consiliari permanenti, il presidente del consiglio comunale di Gaeta Davide Speringo è uscito allo scoperto utilizzando l’arma della difesa per attaccare. Non sono, infatti, passate inosservate al presidente di assemblea le censure dell’ex consigliere comunale e dirigente locale di Demos Franco De Angelis che sui social aveva avanzato un provocatorio interrogativo: “Mi chiedo perché un Presidente del Consiglio Comunale si mette nelle condizioni di rischiare di prendersi una denuncia per Abuso dei propri poteri e funzioni, nonché omissioni d’atti d’ufficio e non convoca un Consiglio Comunale come previsto da statuto e regolamento”.
Il presidente Speringo ha affermato ora di essere assolutamente tranquillo perché la nota di chiarificazione della Prefettura di Latina, datata il 29 luglio 2022, gli è stata consegnata “soltanto tre giorni fa”. Nessun’omissione d’ufficio o tantomeno il tentativo di anestesizzare il problema perché “non c’è proprio bisogno di farlo”. L’attività burocratico-amministrativa del comune di Gaeta ha subito un rallentamento nel corso del mese di agosto e i vertici del suo apparato – segreteria generale e avvocatura interna – stanno cercando di offrire alla politica e, dunque, al consiglio comunale i migliori strumenti per uscire da questa empasse provocata dal voto amministrativo del 12 giugno.
La Prefettura nella sua risposta al parere sollecitato dallo stesso Consiglio comunale è stata chiara: le commissioni devono essere sì convocate perseguendo i criteri della proporzionalità e della rappresentatività delle forze politiche presenti nel consiglio comunale. A Gaeta sono tante, undici tra maggioranza e opposizioni, e, secondo quanto rivelatoci dal presidente Speringo, la segretaria Patrizia Cinquanta e l’avvocatura interna stanno passando al setaccio i diversi pareri del Viminale inoltrati dalla Prefettura (anche se quest’ultima aveva detto di mandare al comune di Gaeta di aver mandato “quello che ci avete chiesto…. basta che andate sul sito On Line del Ministero e trovate tutto”) per definire alcune opzioni che il consiglio comunale democraticamente potrà e dovrà vagliare ed approvare.
L’ex sindaco e ora consigliere comunale Silvio D’Amante – lo stesso che i pareri del Ministero degli Interni aveva portato in consiglio quasi due mesi per poi affiancare la maggioranza Leccese nella richiesta di aiuto inviata alla Prefettura di Latina – ha fatto sapere di non azionare la sua clessidra: subito il consiglio approvi e definisca numericamente le commissioni permanenti. A mezzo giro il presidente Speringo ha fatto sapere che non c’è fretta anche perché “al loro posto i pareri sugli argomenti da sottoporre alla discussione e all’approvazione del consiglio li può emettere la stessa conferenza dei capigruppo” che, in un gioco simile a quello di Monopoli, è formato da 11 consiglieri.
Quella di Speringo è in effetti la stessa posizione del sindaco Cristian Leccese con una nota integrativa di natura erariale: se le commissioni consiliari al comune di Gaeta fossero composte dai rappresentanti delle 11 forze politiche e civiche presenti in aula il loro costo annuo si aggirerebbe – e il dato sarebbe carente per difetto – intorno ai 40mila . Troppi per la bulgara maggioranza uscita vincitrice dalle urne tre mesi fa. Ma non è finita.
L’ex consigliere De Angelis ha chiamato in causa Speringo anche per la mancata convocazione ed insediamento della commissione trasparenza, garanzia e controllo di cui il candidato alla presidenza dovrebbe essere proprio l’ex sindaco D’Amante: “Perché non lo fa? – si è interrogato De Amngelis – Tra l’altro posso capire il disinteresse della maggioranza, ma l’opposizione? A parte Silvio D’Amante che ha sollevato la questione delle commissioni, gli altri? – chiamando personalmente in causa il Dem Emiliano Scinicariello e l’ex candidato sindaco Sabina Mitrano – Tral’altro il Presidente del Consiglio Comunale non può portare, secondo regolamento, proposte al Consiglio Comunale se non sono esaminate dalle commissioni. Lui è il presidente di tutti da tutti i Consiglieri Comunali (compreso l’ex sindaco pidiessino D’Amante) è stato votato”. De Angelis ha stigmatizzato – come detto – anche la tardiva comunicazione, dopo quasi 40 giorni, ai consiglieri del parere della Prefettura: “L’amministrazione Leccese sta dando attuazione al motto Avanti tutta. Sta dimostrando tutta la sua arroganza Complimenti”. .