LATINA – Non si insidierà prima delle elezioni politiche del 25 settembre prossimo, forse il 28, il “riabilitato” consiglio comunale di Latina. Questo lasso temporale servirà per approntare la nuova Giunta che “prevederà una nuova delega per le connessioni periferia-centro e, soprattutto, diverse novità”. Dalle 18.53 di giovedì Damiano Coletta è tornato ad essere sindaco di Latina dopo la ripetizione, ordinata da una sentenza del Tar, del primo voto amministrativo del 3 e 4 ottobre 2021. A quell’ora è arrivata la convalida della (ri)elezione del sindaco cardiologo da parte della commissione elettorale e, dopo giorni di polemiche e di tensioni, Coletta si è presentato nell’aula consiliare davanti a taccuini e telecamere cadenzando una celebre frase di Enzo Tortora e della storia della televisione italiana. Con “dove eravamo rimasti” il compianto giornalista conduttore televisivo tornava al timone il venerdì sera di “Portobello” dopo essere stato arrestato, condannato e soprattutto assolto dall’infamante accusa – lanciata da un inaffidabile ed instabile pentito – di essere stato un narcotrafficante della camera.
La proclamazione a sindaco di Coletta, dopo un’attesa durata diversi minuti, è stata lunga ed articolata. E i motivi c’erano tutti. Il presidente della commissione elettorale Luca Venditto ha dovuto motivare perché sono stati respinti i ricorsi presentati contro la validazione dei verbali e la convalida degli eletti. Il primo, di “Latina nel Cuore”, chiedeva di ripetere il ballottaggio; il secondo, presentato da un dirigente della stessa lista, Dino Iavarone, sollecitava il riconteggio delle schede in alcune sezioni mentre il terzo era firma del Movimento 5 Stelle che si era opposto alla sua esclusione dal consiglio comunale . Da questo momento è stato facile per il presidente Venditto sciorinare i nomi dei nuovi consiglieri comunali .
Per la maggioranza cinque sono di Latina Bene Comune (Valeria Campagna, Gianmarco Proietti, Emilio Ranieri, Floriana Coletta e Dario Bellini), quattro del Partito Democratico (Enzo De Amicis, Leonardo Majocchi, Tommaso Malandruccolo e Daniela Fiore); due della lista “Latina 2032” (Massimiliano Colazingari e Simona Lepori) ed uno della lista Riguarda Latina (Francesco Pannone) La coalizione di centro destra è minoranza politica ma maggioranza dal punto di via numerica. Sei consiglieri sono di Fratelli d’Italia (Raimondo Tiero, Matilde Celentano, Andrea Chiarato, Gianfranco Antonnicola, Patrizia Fanti e Gianluca Di Cocco), cinque dellaLega (Giovanna Miele, Massimiliano Carnevale, Vincenzo Valletta, Valeria Ttripodi, Roberto Belvisi); tre di “Latina nel Cuore” (Renzo Scalco, Mario Faticoni e Alessio Pagliari); altrettanti di Forza Italia (Roberta Della Pietà, Fausto Furlanetto e Mauro Anzalone), Antonio Costanzi per l’Udc. Il plenum del consiglio comunale è completato dai candidati sindaci non eletti: Vincenzo Zaccheo e Annalisa Muzio.
Nella conferenza stampa successiva il sindaco Damiano Coletta, dopo aver ringraziato per il lavoro svolto il commissario Prefettizio Valente e i due sub Alicandro e Perna, ha voluto rivolgere un appello a tutte le forze politiche e, in particolare, un ramoscello d’ulivo a quelle di opposizioni. Con un monito chiaro, un invito “alla responsabilità per lavorare insieme per la città” perché – a dire del sindaco di Latina – è “giunto il momento di ripristinare i valori del rispetto e questo vale per tutti”. La politica è chiamata a dare riscontro alle priorità e per il sindaco Coletta la situazione che ha preceduto e fatto seguito al voto bis del 4 settembre “ha creato disagio alla città. Sono stati mesi caldi, con una campagna elettorale avvelenata e a volte condotta con toni violenti. La cultura sportiva mi ha insegnato però che quando c’è la competizione, sul campo si può giocare duro ma – ha specificato quando finisce la partita bisogna ripristinare i valori del rispetto. Non attribuisco questo a una parte sola ma anche a noi e a me stesso”.
“Le elezioni di domenica scorsa hanno confermato la scelta di 11 mesi ed il sindaco è convinto che saprà realizzare una maggioranza numerica attorno ad alcuni argomenti programmatici”. E li ha citati: dal Pnrr, ai rifiuti, al garage Ruspi, al Teatro. La conferenza stampa di Coletta, nei confronti del quale la Lega e Fratelli d’Italia (ma non Forza Italia) hanno confermato la volontà di raccogliere le firme per sfiduciare il sindaco in consiglio comunale, è terminata con la riproposizione di una filosofia pensiero: “Non ho poltrone da difendere, ho un lavoro – ha concluso il primo cittadino del comune capuologo – Voglio citare due parole entrate nel nostro linguaggio: bene comune. Mi batterò finché posso per portare questa consiliatura a termine, per il bene della città che amo”.