FORMIA – Non è rimasta isolata la severa risposta della Comandante della Polizia Locale Rosanna Picano che, rispondendo negativamente ad una nuova richiesta di accesso agli atti del consigliere comunale Francesco Di Nitto sulla gestione del servizio della sosta a pagamento da parte della società appaltatrice K-City, ha motivato il duo riconfermato diniego semplicemente perché l’amministratore si trova in una situazione di palese conflitto d’interesse: è uno dei due soci di una società in nome collettivo che gestisce autorimesse ed un parcheggio a pagamento nei pressi di Molo Vespucci.
L’ex candidato a sindaco del consigliere-imprenditore, Amato La Mura, in qualità di presidente ha preannunciato l’immediata convocazione della commissione trasparenza, controllo e garanzia. “Non ho motivi per affermare il contrario ma quella denunciata dalla comandante Picano, se corrispondesse al vero, sarebbe davvero grave e imbarazzante” – ha esordito La Mura precisando di avere “le idee molto chiare sul da farsi”.
Nei prossimi giorni darà mandato di convocare la commissione Trasparenza del comune di Formia per definire la convocazione della segretaria comunale e responsabile dell’anticorruzione Marina Saccoccia. Proprio all’alta funzionaria ciociara – oltre che al sindaco di Formia Gianluca Taddeo, all’assessore al ramo e al presidente del consiglio comunale Pasquale Cardillo Cupo – la dirigente del settore della Polizia Locale si è rivolta per stigmatizzare il modo di fare del consigliere Di Nitto, da una parte gestore di un parcheggio privato e dall’altra attento (da mesi) a monitorare la gestione delle strisce blù da parte della nuova concessionaria, la K City di Portici.
La comandante Picano ha spiegato così il suo dissenso a fornire le carte ad un consigliere comunale “in palese conflitto di interesse”: “E’ potenzialmente portatore di un interesse personale, divergente da quello affidato alle cure dell’organo di rappresentanza di cui fa parte, il consiglio comunale di Formia”. La lettera di richiamo della dottoressa Picano è stata inviata ai vertici dell’amministrazione formiana lo scorso 27 luglio e per questo motivo il presidente La Mura intende capire dalla segretaria Saccoccia se la responsabile dell’anti corruzione dell’ente “nel corso di questo lasso temporale abbia assunto o meno qualche iniziativa a tutela del comune di Formia, magari avviando o meno un’indagine interna su quanto gravemente segnalato dalla dirigente Picano”.
Il consigliere imprenditore è stato accusato anche di un comportamento grave se fosse veritiero: la scorsa primavera avrebbe bloccato i lavori di rifacimento da parte della K City della segnaletica orizzontale in via XXI Maggio, in pieno centro, a Formia ponendo in atto – ha concluso la dottoressa Picano – “un’azione del tutto arbitraria e esorbitante il suo ruolo istituzionale”. Successivamente (il 14 giugno scorso)– stando sempre quanto scritto dalla comandante della Polizia Locale -. Di Nitto si sarebbe promotore di un’altra iniziativa “irrituale e irrispettosa della norma in materia”. L’
esponente di “Formiamo il futuro” per tentare di by-passare la dirigente aveva chiesto informazioni sull’operato della società a lui concorrente scrivendo all’architetto Marco Pietrosanto, il Duc, il direttore esecutivo del contratto. Di questa iniziativa era venuta a conoscenza la responsabile del settore mobilità del comune con una durissima reprimenda: “La dirigente scrivente è la responsabile del settore ed è unico soggetto istituzionalmente referente per qualsivoglia tipologia di accesso”.
Dopo averlo candidato al consiglio comunale, La Mura in altre due circostanze ha polemizzato con il consigliere Di Nitto. In una prima l’amministratore aveva firmato il ricorso al Tar contro l’esito del ballottaggio del 17 e 18 ottobre al termine del quale La Mura – lamentando una serie di presunte irregolarità non accertate dal Tar contrariamente a quanto avvenuto per le elezioni amministrative del comune di Latina – perse le elezioni per poco meno di quaranta voti. Alla vigilia della discussione (in febbraio) del ricorso Di Nitto ritirò la sua costituzione in giudizio affermando di “essere stato solo a farlo”.
Il secondo momento di scontro tra i due avvenne agli inizia di maggio quando Di Nitto legittimamente votò il bilancio di previsione insieme alla coalizione Forza Italia-Fratelli d’Italia.
La Mura chiese al suo ex consigliere di formalizzare una necessaria ed opportuna dichiarazione di adesione alla maggioranza per consentire di restituire alle forze di minoranza “i posti indebitamente occupati da Di Nitto in commissione”. Una risposta, dopo quattro mesi, non è ancora arrivata e difficilmente arriverà.