VENTOTENE – Falso in atto pubblico e abuso d’ufficio. Sono le ipotesi di reato per le quali il sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Marina Marra ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro, la Giunta ed i consiglieri di maggioranza in carica sino allo scorso febbraio (Pasquale Bernardo, Aurelio Matrone, Ermanno Taliercio, Lucio Nicolella e Umberto Matrone) e i dirigenti e i funzionari del settore finanziario, lavori pubblici e urbanistica del comune isolano Valerio Carlin, Antonina Rodà e Francesco Romagnoli.
A deciderlo sarà il 21 marzo 2012 il Gup del Tribunale di Cassino sulla scorta delle indagini compiute dalla sezione navale della Guardia di Finanza di Gaeta. Gli indagati sono accusati di aver revocato due concessioni demaniali intestate alla moglie dell’ex vice sindaco Modesto Sportiello per la gestione di numerosi pontili attestando la situazione di morosità dello stesso Sportiello relativamente al versamento della Tarsu, della Tares e della Tari dal 2012 al 2019. Secondo la Procura Sportiello avrebbe dovuto versare quei canoni socio della impresa “Marina di Ventotene” intestata alla moglie (Antonella Langella) dell’ex vice sindaco.
In particolare la maggioranza consiliare in carica il 21 dicembre 2020 approvò in consiglio la delibera numero 54 che, ratificando quella 49 del 27 novembre dello scorso anno, dichiarava l’incompatibilità del consigliere comunale di minoranza – ma alle amministrative del 2017 “grande elettore” del neo sindaco Santomauro – per la sua morosità nel confronti del comune isolano. Sportiello aveva presentato le sue controdeduzioni ma il consiglio lo dichiarò incompatibile ma la delibera passò anche perché il consigliere-imprenditore avrebbe violato le condizioni di esercizio delle concessioni demaniali per l’attracco delle imbarcazioni numero 40/2005 e 2/2010 rilasciate rispettivamente dalla Capitaneria di Porto e dal comune di Ventotene.
Sportiello permise il godimento delle due concessioni demaniali alla “Marina di Ventotene srl” e, dunque alla moglie Antonella, senza “alcun autorizzazione dell’ente concedente”, un nulla osta che all’epoca e tuttora – fanno sapere i legali degli indagati, gli avvocati Luigi Montanelli, Alessandro Longo, Gianrico Ranaldi, Massimo Spagnardi, Renato Archidiacono e Stefano Perotti – “era ed è obbligatorio”.
La dottoressa Marra ha chiesto il processo con l’ipotesi del concorso in abuso d’ufficio per i nove indagati per aver provocato al consigliere Sportiello un ingiusto e duplice danno consistente nelle revoca delle due concessioni demaniali e nella “declaratoria di incompatibilità e successiva decadenza dalla carica di consigliere comunale”. Davanti il Gup del Tribunale di Cassino ha annunciato bagarre l’agguerrito collegio difensivo per dimostrare, anche attraverso alcune perizie calligrafiche, che la gestione (l’affidamento a terzi senza il parere degli enti concedenti) delle concessioni demaniali 40/2005 e 2/2010 non sarebbe stata impeccabile e limpida.
Il tutto con il presunto avallo di “pezzi” importanti dell’amministrazione comunale di Ventotene. E prima dell’inizio del processo potrebbero arrivare, a tal riguardo, nuovi e clamorosi sviluppi. La Procura sta indagando…