FORMIA – “Continua ad essere preoccupante il fenomeno dell’inquinamento nel nostro litorale. E il recente sversamento a mare di filtri sferici neri, provenienti dai depuratori, pone ancora una volta il tema della salute del nostro mare e delle nostre spiagge. Il fenomeno ha presumibilmente origine dal depuratore che scarica nel Torrente Pontone, considerato che numerosissimi filtri sono stati trovati lungo il corso del torrente. Ricordiamo che non è la prima volta che questi filtri di depurazione inondano le nostre spiagge” – sono le parole di Beniamino Gallinaro e Mariarita Manzo dell’ associazione Ecologista la Barba di Giove.
“Solo per ricordare – scrivono ancora – qualche anno fa migliaia e migliaia di questi filtri sono stati ritrovati su un ampio arco di litorale della nostra provincia. Ci domandiamo , tra l’altro , come si stiano utilizzando i finanziamenti dati al Comune di Itri per il risanamento di Pontone, al centro tra l’altro di episodi drammatici per i residenti del luogo in un passato non molto lontano. E’ ora di agire, non bastano le pur doverose denunce alla magistratura. La politica deve assumersi le sue responsabilità e non può più limitarsi alle enunciazioni. A costo di sembrare ripetitivi, rammentiamo che il nostro Golfo è dal 2010 che è stato dichiarato area sensibile. Una dichiarazione che è rimasta ‘non corrisposta’ da parte degli attori che dovevano attuarla”.
E concludono: “Chiediamo quindi che la Regione istituisca immediatamente la Task Force, prevista dalla Delibera sull’area sensibile, coinvolgendo gli Enti competenti in materia di tutela delle coste per verificare lo stato e la funzionalità dei depuratori nel Golfo di Gaeta e a proporre azioni tese a ridurre il carico di sostanze inquinanti in mare. Noi abbiamo intanto chiesto al consigliere regionale di Europa Verde, Marco Cacciatore, di presentare un’interrogazione su quanto accaduto e su come la Regione intende muoversi“.
(In copertina foto di repertorio)