I carabinieri del Nas di Latina hanno dato esecuzione ad “un’ordinanza di applicazione di due misure cautelari – la prima agli arresti domiciliari, la seconda interdittiva del divieto di esercizio della professione medica per la durata di un anno – emesse dal gip del tribunale di Velletri con l’ipotesi di concorso per falsità ideologica in atti pubblici.
I due provvedimenti sono stati notificati ad un’avvocatessa del foro di Latina e nei confronti di un medico di medicina generale in convenzione con l’Asl Roma 6 e, più precisamente, con il distretto di Ardea-Pomezia relativamente ad una delicata indagine promossa e coordinata dalla Procura di Velletri . A fare il resto sono stati i militari del Nucleo antisofisticazioni di Latina secondo i quali “sarebbe emerso un radicato e diffuso sistema illecito in cui un medico di medicina generale si prestava a rilasciare falsi certificati di esenzione alla vaccinazione Covid-19, in violazione dei propri doveri e in assenza delle necessarie condizioni cliniche documentate, su richiesta di numerose persone che intendevano proseguire la propria attività lavorativa senza ottemperare all’obbligo vaccinale”.
Le indagini hanno permesso di accertare “che nell’attività illecita il sanitario si avvaleva della complicità di un’avvocatessa, la quale dietro pagamento di somme di denaro, gli procacciava pazienti interessati al rilascio dei certificati di esenzioni allo scopo di non incorrere nella prevista sospensione dal lavoro”. L’avvocatessa, che sarà sospesa nelle prossime ore dal foro d’appartenenza, avrebbe emesso per le somme ricevute (pari a 150 euro a persona) false fatture “con cui attestava prestazioni di consulenza legale di fatto mai effettuate”.