GAETA – L’intesa c’è. Il comune di Gaeta ha proposto la disponibilità di alcune aree del comprensorio di Arzano, dove un tempo c’era il deposito dell’Eni, per la nascita di un polo industriale davvero innovativo per la futura gestione dei trasporti marittimi: la produzione dell’idrogeno necessario per alimentari motori ecosostenibili. Ne ha parlato il sindaco di Gaeta Cristian Leccese incontrando a Torino i vertici di una delle aziende leader in Italia ed in Europa per la costruzione dei motori ad idrogeno, la “Punch Group”. Arriveranno non a caso dal capuologo piemontese nelle prossime settimane i due motori che permetteranno il varo, a fine ottobre il catamarano Super Classic “The Island”, ironia della sorte interamente realizzato a Gaeta nel cantiere nautico “Offshore”.
Questo catamarano era stato presentato lo scorso 6 agosto al consiglio a margine del conferimento di un attestato di benemerenza al patron del cantiere gaetano, Roberto Buonomo, lo stesso che, operando da più di 35 anni nel settore della progettazione e costruzione navale, ha accompagnato il sindaco Leccese nella breve ma intensa trasferta di Torino. Il varo di questo catamarano segnerà un passaggio epocale grazie alla sua propulsione a combustione interna 100% alimentata a idrogeno, per la prima volta al mondo, con una svolta importantissima in ambito green. Il sindaco Leccese ha auspicato come il ricorso all’idrogeno possa essere seguito non solo dalla nautica da diporto ma anche ma anche dalla flotta pescherecci con gli innegabili vantaggi in termini di sostenibilità ambientale e di costi economici.
Da qui la proposta di far nascere a Gaeta, nell’area di Arzano bonificata dall’Eni, di far nascere un centro per la produzione dell’idrogeno che per quanto riguarda il futuro dei collegamenti marittimi. Che il cantiere “Off shore” abbia anticipato i tempi l’ha evidenziato in agosto con .la benemerenza a Buonomo alla testa di “un’azienda riconosciuta e affermata sui mercati nazionale ed internazionale, perno di tutto il sistema dell’alta velocità e dello stile italiano, che da sempre pone al centro della propria azione due elementi fondamentali: il lavoro, favorendo lo sviluppo della cantieristica, e la professionalità del management e delle maestranze, nella realizzazione di progetti ambiziosi e straordinari.
A credere nel progetto per avviare a Gaeta un centro per la produzione dell’idrogeno è la multinazionale belga che – come si ricorderà – aveva preso il posto della General Motors in quello che era il suo ultimo presidio nel vecchio continente: il centro di ingegneria e sviluppo “Global Propulsion Systems” di Torino. Considerato una eccellenza a livello mondiale nella ricerca e sviluppo di propulsori diesel e sviluppo di centraline, il centro è presente a Torino da oltre 17 anni e occupa circa 700 lavoratori, in larga prevalenza ingegneri e tecnici. Dal 2005 ha avviato numerosi progetti di ricerca con il Politecnico di Torino, mai interrotti neanche durante la pandemia.
Il “Punch Group” da tempo, oltre al diesel, sta guardando infatti alle motorizzazioni ibride e, soprattutto, all’idrogeno: non più centro di ingegnera pura ma in grado di avviare una produzione di motori di propria creazione. Come quelli che a fine ottobre alimenterà un catamarano esclusivamente “made in Gaeta”..