FORMIA – Sembra essere rientrata nel giusto alveo la protesta- inscenata martedì con uno sciopero e proseguita mercoledì parzialmente – degli studenti del liceo linguistico pedagogico “Marco Tullio Cicerone” di Formia. L’attività didattica è ripresa regolarmente ma gli alunni avevano deciso di disertarla per una serie di presunte criticità per le quali è dovuta intervenire la dirigente scolastica, la professoressa Teresa Assaiante. A dire degli studenti protagonisti dello sciopero l’attività scolastica non poteva essere svolta per la presunta “non potabilità” dell’acqua erogata presso l’istituto di via Olivetani dopo un black out idrico, in seguito ad un guasto, da parte di Acqualatina.
“Dopo alcuni tentativi a vuoto – ha annunciato la preside Assaiante – siamo riusciti a chiedere ed ottenere l’intervento dei tecnici dell’ente gestore e dell’Asl che, effettuando alcuni prelevamenti, ci diranno se l’acqua è utilizzabile soltanto e meramente per scopi igienici”. Ma non è finita. Nella piattaforma rivendicativa, alla base dello sciopero, c’è dell’altro: la situazione in cui versa la palestra dell’istituto linguistico pedagogico “Cicerone” e la carenza delle aule a causa della quale cinque classi – e lo ha ammesso la stessa dirigente Assaiante – sono state delocalizzate presso l’istituto tecnico economico “Gaetano Filangieri”.
“E’ in corso un’importante interlocuzione con l’amministrazione Provinciale – ha aggiunto la dirigente scolastica – e i ragazzi devono sapere di aver posticipato l’apertura di un cantiere presso il liceo classico ‘Vitruvio Pollione’ per realizzare immediatamente una necessaria riperimetrazione degli spazi a disposizione ricavare le aule che servono per svolgervi l’attività didattica. Stiamo definendo anche gli ultimi dettagli burocratici ed amministrativi per l’installazione di un distributore di acqua e bevande”.
“L’impegno è massimale – ha concluso la professoressa Assaiante – per il migliore funzionamento del ‘Cicerone’ ma mi auguro che l’iniziativa degli studenti non sia dettata in futuro da motivazione pretestuose e soprattattuto non venga alimentata da fattori esterni alla stessa popolazione scolastica”.