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Formia / Sosta: il “caso Di Nitto” in commissione Trasparenza, scatta l’indagine della segretaria Saccoccia

FORMIA – Un’indagine interna per accertare cosa sia realmente accaduto ed informare eventualmente le autorità competenti secondo quanto prevede l’articolo 97 del testo unico sugli enti locali. Facendo fatica a celare il proprio imbarazzo la segretaria generale del comune di Formia e responsabile dell’anticorruzione dell’ente, la dottoressa Marina Saccoccia, ha concluso i lavori, che si sono svolti in un clima decisamente teso, della commissione Controllo e Garanzia sulla querelle tra il consigliere comunale “indipendente” Francesco Di Nitto e la Comandante della Polizia Locale Rosanna Picano.

La commissione Trasparenza, la prima seduta dopo la pausa estiva, era stata convocata dal suo presidente, l’ex candidato sindaco Amato La Mura, per chiarire il contenuto delle le rivelazioni fornite dalla dirigente Picano che, opponendosi ad una seconda richiesta di accesso agli atti del consigliere comunale Francesco Di Nitto sulla gestione del servizio della sosta a pagamento da parte della società appaltatrice K-City, aveva accusato l’esponente politico di trovarsi in una situazione di palese conflitto d’interesse per essere uno dei due soci di una società in nome collettivo che gestisce autorimesse ed un parcheggio a pagamento nei pressi di Molo Vespucci.

Hanno regolarmente risposto alla convocazione del presidente La Mura la segretaria Saccoccia e la comandante Picano che, su espressa richiesta dell’alta dirigente, ha assunto la sua paternità della lettera inviata il 27 luglio scorso ai vertici dell’amministrazione formiana. Le censure sul comportamento del consigliere Di Nitto sono dunque veritiere – almeno da parte della dottoressa Picano – ma la segretaria generale del comune ha chiesto che la stessa Comandante della Polizia Locale ed il consigliere Di Nitto forniscano “per iscritto” una memoria su una vicenda che, oltre a palesare una presunto conflitto d’interessi tra il ruolo di amministratore pubblico e quello di imprenditore privato, getta discredito sull’operato di un’azienda vincitrice di una regolare gara d’appalto.

A tentare di spostare la traiettoria della discussione sono stati i tre rappresentanti della maggioranza di centro destra presenti in commissione (Luca De Meo, Luigi Scarpellino e Antonio Capraro) ed il sindaco di Formia Gianluca Taddeo, poi collegato in remoto. Hanno ripercorso uno degli episodi denunciati dalla comandante Picano: il blocco lo scorso maggio da parte del consiglieri Di Nitto dei lavori di rifacimento da parte della K City della segnaletica orizzontale in via XXI Maggio, in pieno centro, a Formia quando “aveva posto in atto” – aveva scritto la dottoressa Picano – “un’azione del tutto arbitraria e esorbitante il suo ruolo istituzionale”. Per la maggioranza consiliare in commissione “ha sbagliato la ditta concessionaria a fermarsi” così come – e l’ha evidenziato il Sindaco nel suo intervento – “non mancano alcune criticità nello svolgimento dell’importante servizio”

In supporto è intervento il consigliere di Forza Italia Luca De Meo che ha rimarcato come la K city – rispetto alle previsioni del capitolato d’appalto – abbia installato solo tre dei 12 defibrillatori previsti dalla gara. Sono volate scintille anche la comandante Picano – firmataria di un pesante ricorso al Tar contro la riorganizzazione degli uffici e dei servizi e l’assegnazione dei Peg decise dallla Giunta di centro destra – ha ricordato di aver partecipato ad un incontro tecnico con l’amministrazione appena insediata “che si era assunta l’impegno di farci sapere dove posizionare questa strumentazione che, acquistata, è disponibile da tempo”.

E se questa controversia, che la segretaria Saccoccia dovrebbe definire con la sua azione ispettiva interna coinvolgendo – se necessario – anche le autorità competenti, dovesse rivelarsi lo specchietto delle allodole per tentare di superare l’esperienza societaria della K City per la gestione delle strisce blù ?

A porsi il quesito è ora la capogruppo di Guardare Oltre Imma Arnone che, grazie al suo ruolo istituzionale, ha partecipato martedì ai lavori della commissione Trasparenza del comune: “La vicenda per la sua gravità ed opacità merita ora un approfondimento in Consiglio comunale dove andrebbe censurato con forza il comportamento del consigliere Di Nitto, sicuramente non consono e sicuramente divergente da quello affidato alle cure dell’organo di cui fa parte, il Consiglio comunale di Formia. Se ciò è avvenuto è stato un atto gravissimo , il consigliere Di Nitto deve spiegazioni alla città e al Consiglio Comunale. La segretaria comunale, responsabile della Trasparenza e dell’Anti-corruzione, avrebbe dovuto già intervenire sulla base della relazione, puntuale e circostanziata, della dottoressa Picano”.

“Discutere gli aspetti formali è stata – accusa la consigliera Arnone – una manovra diversiva per prendere tempo. Ci interessa sapere: esiste realmente il conflitto di interesse? C’è stata la richiesta di sospensione dei lavori? Queste sono le domande a cui rispondere e alle quali mi auguro il Sindaco Taddeo voglia dare al più presto risposta, al di là e al di sopra di ogni formalismo. Non vorrei che sotto l’inchiesta della Segretaria ci finisse chi ha segnalato quanto accaduto: sarebbe un fatto grave e lesivo della immagine della nostra città”

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