SAN FELICE CIRCEO – “Ci riteniamo traditi dal suo silenzio. A nostro avviso il Primo cittadino ha il dovere di mantenere gli impegni assunti e proteggere il territorio e il patrimonio del proprio comune in difesa della collettività, tutta, che rappresenta.” Inizia così la polemica dell’associazione “Il fortino”, che, mette sotto attacco le promesse fatte, lo scorso agosto, dalla Prima cittadina di San Felice Circeo, Monia Di Cosimo, in merito a un presunto cambio di “regime” di governo, che, di fatto non è mai avvenuto. Il tema caldo, invece, è quello della mancata trasparenza amministrativa, che si concretizza con il negare il diritto di accesso agli atti sulla fantomatica “fuorilegge concessione demaniale” alle Casette verdi, in zona Quarto Caldo (fuorilegge in quanto non è legittima una concessione demaniale marittima “turistico ricreativa ad uso privato”).
In particolare, Il fortino tuona: “Non c’è traccia sull’elenco delle concessioni pubbliche del Comune circa la concessione demaniale “fantasma” delle Casette Verdi in località punta Rossa… della cui esistenza abbiamo avuto notizia dalla Procura della Repubblica di Latina!” Una situazione assurda, al limite del paradossale per l’associazione, che prosegue: “Siamo al consueto gravissimo silenzio assenso praticato sistematicamente dall’Amministrazione comunale?”
Secondo “Il fortino” a peggiorare la situazione è appunto l’atteggiamento della Di Cosimo, che, con il suo silenzio ha “di fatto negato il nascituro confronto che, su auspicio della Prefettura, volevamo costruire. Vogliamo trasformare il confronto democratico in scontro? Dipende solo da lei.” Una situazione sottolinea l’associazione, che sembra richiamare quanto accaduto nei mesi scorsi prima a Sabaudia e poi, più recentemente, a Terracina. In entrambi i casi protagonisti delle vicende sono state la gestione del Patrimonio pubblico e del Demanio, con la caduta delle relative amministrazioni come risultato finale…
Ma come combattere la mancanza di trasparenza amministrativa? “Il fortino” conclude spiegando che: “Preso atto della totale indifferenza dell’Amministrazione sulle importanti problematiche che interessano l’intera collettività, attiveremo tutti gli strumenti legali che la legge ci mette a disposizione per difendere diritti che riguardano i nostri Beni comuni perché li riteniamo un’importante risorsa per il nostro territorio. Rientrando tra essi il diritto all’accesso degli ATTI amministrativi, che finora, anche quest’anno, ci è stato negato, su cui attiveremo anche il livello penale, in assenza di sue determinazioni. Faremo valere questi diritti in sede amministrative/civile e giudiziaria.”