MINTURNO – “Nessuno è pregiudizialmente contrario alla realizzazione di una pista ciclabili in città, ma l’amministrazione Stefanelli avrebbe dovuto avere quantomeno il buon senso di confrontarsi prima in consiglio comunale, collaborando più apertamente con la cittadinanza e gli operatori commerciali e del turismo che inevitabilmente saranno coinvolti da tale stravolgimento della mobilità”. Lo dichiarano i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia di Minturno Pino D’Amici e Francesco Larocca.
“Su questo argomento – proseguono – non è possibile essere superficiali, perché la realizzazione del progetto comporterà inevitabilmente il peggioramento delle condizioni di sicurezza della strada Via Colombo, con aumento dei pericoli per la sicurezza e l’incolumità degli abitanti e per i bambini che frequentano il Parco Recillo.
L’introduzione del senso unico di marcia sulla via Lungomare nel tratto compreso tra la via Spiritiera e Monte d’Argento (sezione con pista ciclabile) e l’introduzione del senso unico di marcia sulla via Cristoforo Colombo non è l’unica soluzione. Di certo, la via Colombo non è adattata, per tipologia e dimensione, a ricevere elevati flussi di mobilità, tanto è vero che ha una larghezza inferiore agli 8 metri e risulta per gran parte priva di marciapiedi. Sappiamo bene che la realizzazione di una pista ciclabile nel Comune i Minturno si inserisce nella rete di percorsi protetti ciclopedonali, come previsto nella Delibera G.C. n.53/2019, nella quale è stato approvato il progetto esecutivo del “Percorso ciclabile protetto sulla ciclopista del Sole Monte D’Oro-Area Archeologica di Minturno”.
Allo stesso tempo, sappiano anche la mobilità ciclabile che si prevede sull’intero Lungomare Nazario Sauro doveva essere oggetto di studio e progettazione specifica di in un Piano Particolareggiato di Settore (o Piano di Dettaglio), predisposto a valle dell’approvazione del Piano Urbano di Traffico. Nulla di ciò è stato fatto e, infatti, il piano urbano del traffico non risulta approvato dal Consiglio Comunale.
Vero è che l’introduzione di una pista ciclabile su tutto il Lungomare, conservando il doppio senso di marcia vorrebbe dire eliminare tutti gli stalli di sosta attualmente disponibili sul lungomare (che allo stato attuale, totalizza un’offerta a pagamento pari a circa 650 stalli) ma è vero anche che non è stata valutata nessuna ulteriore evoluzione dell’offerta di sosta e anche del trasporto locale né tantomeno interventi di miglioramento delle strade esistenti (e.g. allargamento della carreggiata, modifica della sosta) e prevedere la realizzazione di percorsi pedonali protetti.
La segnaletica per i ciclisti oggi è lo strumento più utilizzato e moderno per promuovere condizioni di sicurezza e di diffusione nell’uso della bicicletta sulle strade esistenti. E nemmeno a farlo apposta, il Codice della Starda (art.13, c.4-bis) stabilisce che solo per le nuove strade corre l’obbligo di prevedere, progettare e realizzare una pista ciclabile adiacente e autonoma alla sede stradale”.
Il gruppo di Fratelli d’Italia suggerisce dunque “di guardare a chi ha fatto prima e meglio di noi, prevedendo una sperimentazione, anteriormente ai lavori, al fine di comprendere con effettiva cognizione di causa gli effetti della realizzazione della pista ciclabile e l’istituzione dei sensi unici. Questo è l’unico modo giusto di agire, per essere in tempo con eventuali variazioni e modifiche miglioratice del progetto”.
Conclude il coordinatore Fdi Vincenzo Fedele: “La sistemazione complessiva del lungomare, di grande importanza nel contesto cittadino, non può essere certo oggetto di improvvisazione. Invitiamo il Sindaco Stefanelli ad sospendere l’avvio dell’intervento – che inevitabilmente stravolgerà il nostro lungomare che molti ci invidiamo – per il tempo necessario per un serio confronto sul tema”.