Aumenta la rappresentanza del Basso Lazio alla Camera e al Senato in seguito alle elezioni politiche del 25 settembre. E’ quanto si evince dalla proclamazione, effettuata sabato, dall’ufficio centrale nazionale dei nuovi deputati e senatori. L’ultimo ad avere il pass per entrare a Montecitorio è stato l’ex vice sindaco di Pofi, Paolo Pulciani, di Fratelli d’Italia. Ha ottenuto un differenziale di 0,554855 che, pari a 166 preferenze su milioni di voti validi , gli ha consentito di diventare il 14° parlamentare eletto o espressione del Basso Lazio. L’elezione dell’avvocato di Pofi è stata decretata da una comunicazione dell’ufficio circoscrizionale della Corte d’Appello di Bari che, rettificando l’inziale riscontro numerico della sezione 54 del comune di Taranto, ha riassegnato 166 voti alla lista di Fratelli d’Italia sottraendoli – com’era giusto che fosse – a quella di Forza Italia.
Questa percentuale infinitesimale ha consentito l’ufficializzazione dell’ex vice sindaco di Pofi che diventa anche deputato anche per quanto avvenuto nella circoscrizione Veneto 1 dove a Fratelli d’Italia era stato assegnato un altro deputato ma il partito di Giorgia Meloni ha dovuto lamentare un’insufficienza di candidati disponibili (erano stati praticamente tutti eletti ) e pertanto l’ufficio centrale nazionale ha deciso di assegnare il seggio alla lista di Fdi nella circoscrizione in cui la stessa ha ottenuto la “maggiore parte decimale del quoziente non utilizzata “. E’ stato quello, di Lazio 2, dell’avvocato Paolo Pulciani, migliore di Lazio 1 (0,454771) e di Piemonte 1 (0,434408)
L’elezione di Pulciani non ha cambiato la rappresentanza parlamentare della provincia di Latina. Si temeva, a torto, che, causa del meccanismo del flipper, dovesse rinunciare al suo posto l’ex consigliere comunale di Lega Giovanna Miele, candidata nella lista circoscrizionale di Lazio 2. La dottoressa Miele è diventata deputata per la concomitante elezione in altre circoscrizioni del capolista della Lega, il potente patron della sanità privata romana (è il titolare del gruppo San Raffaele) Antonio Angelucci.
Riepilogando, la pattuglia del comprensorio più folta resta quella di Fratelli d’Italia che ha permesso l’elezione nei vari collegi uninominali e nella quota proporzionale della Camera dei vari Massimo Ruspandini, Chiara Colosimo, Sara Kelany, Aldo Mattia e, appunto, di Paolo Pulciani.
Per la Lega siederanno a Montecitorio Nicola Ottaviani (eletto nel collegio maggioritario di Terracina-Formia-Cassino ) e Giovanna Miele mentre il Movimento Cinque Stelle ed il Pd si affideranno a Ilaria Fontana e all’ex presidente nazionale del partito Matteo Orfini.
La pattuglia delle province di Latina e Frosinone al Senato sarà rappresentata dai riconfermati Claudio Fazzone (Forza Italia), Nicola Calandrini (Fratelli d’Italia) e dal coordinatore regionale della Lega, il pontino Claudio Durigon che, lasciando dopo un mandato la Camera, ha vinto il collegio maggioritario per il Senato che inglobava le province di Rieti e Viterbo.
La proclamazione dei neo parlamentari pontini e ciociari ha di fatto inaugurato la campagne elettorale in vista delle regionali di gennaio 2023. “Da Latina arriva un messaggio chiaro. Il Centrodestra deve essere protagonista di una nuova stagione di governo nel Lazio e nel capoluogo pontino”.
Lo ha detto oggi proprio la neo deputata Giovanna Miele: “Qui a Latina con la sfiducia a Coletta si è posto fine dopo un anno ad un’amministrazione includente, frutto della mancanza dei numeri in consiglio comunale e figlia di un accordo tra forze eterogenee, lo stesso tipo di maggioranza immobile fatta di compromessi che finora ha sostenuto Nicola Zingaretti alla Pisana paralizzando di fatto la Regione Lazio. Ora però da Latina, da Frosinone e dalle altre province laziali arriva forte e chiara la richiesta di voltare pagina. A Latina il Centrodestra – ha aggiunto l’Onorevole Miele – ha dato una grande prova di coerenza proprio nell’evitare di ripetere l’esperienza di un un’amministrazione come quella regionale che, frutto di accordi e compromessi per tenere insieme una maggioranza inesistente, ha arrecato danni enormi al territorio”.
“Pensiamo ad esempio qui in provincia a tutte le opere strategiche rimaste nel limbo a causa dei veti e dei ricatti da parte di alcune forze politiche interne alla coalizione di governo o ancora alla gestione dei rifiuti sempre figlia dell’emergenza e della mancanza di programmazione. Oppure alla disastrosa situazione della sanità regionale. Dunque, come successo a Latina ,auspichiamo che anche in Regione la politica dimostri coerenza, facendo prevalere l’interesse dei cittadini. La coerenza che auspichiamo è quella che ieri avrebbe dovuto far desistere Zingaretti dall’avventurarsi in una amministrazione senza linearità di intenti: quella che oggi, invece, dovrebbe indurlo a dare il prima possibile le dimissioni perché il Lazio e le sue province – ha concluso la deputata della Lega del capuologo – hanno bisogno di voltare pagina al più presto”.