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Gaeta / Ex-Gran Guardia ed ex-Palazzo municipale: cantieri fermi, l’interrogazione del consigliere D’Amato

GAETA – Perché sono fermi da tempo i lavori di recupero e di riqualificazione urbana di due storici e prestigiosi immobili in piazza Traniello, nel quartiere di Gaeta medioevale, l’ex Gran Guardia e l’ex Palazzo municipale? A chiederselo e a chiederlo al sindaco Cristian Leccese e al neo assessore al Lavori Pubblici del Comune Simone Petruccelli è il consigliere comunale d’opposizione Silvio D’Amante che in un’interrogazione chiede lumi su un reclamizzato protocollo d’intesa firmato dal comune di Gaeta con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che, nell’ambito della nuova normativa sulla devolution fiscale sulla sdemanializzazione di alcuni beni, affidava all’ente locale la proprietà dell’ex Gran Guardia.

Era il 18 settembre 2021 l’allora sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano in una manifestazione pubblica annunciava l’ultimazione dei lavori restauro e di riqualificazione funzionale della storica struttura neo classica che, prima di diventare il punto di ritrovo degli ufficiali dell’Esercito di stanza a Gaeta, era stata concepita da Re Ferdinando IV di Borbone su un disegno dell’architetto Pietro Paolo Ferrari ( discepolo di Luigi Vanvitelli) per realizzare appunto una Gran Guardia alla Guarnigione militare di Gaeta. Dopo il via libera del consiglio comunale, l’ex sindaco Cosmo Mitrano ebbe l’onere e l’onore di sottoscrivere il primo protocollo che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli aveva sottoscritto in Italia con un ente locale. La storica firma c’era stata presso l’aula consiliare del Comune con il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna. L’accordo prevede e prevedeva che uno dei bracci armati del Ministero dell’economia investisse subito tre milioni e 500mila euro di fondi propri per il completamento, entro il 2022, del restauro dello storico complesso.

Il cantiere era stato aperto per la creazione da parte dell’Agenzia del demanio di una propria sede istituzionale e di un museo, una sorta di “gate”, una porta d’accesso e di promozione del sistema museale e storico- culturale del quartiere medioevale di Gaeta S. Erasmo. Ma qualcosa da un anno a questo parte si è inceppato. Nel senso che i lavori, appaltati alla società guidata dall’imprenditore gaetano Eduardo Accetta, hanno subito un rallentamento o, meglio, uno stop. Le ragioni intende conoscerle ora l’ex sindaco D’Amante. Ricorda al sindaco Leccese e all’assessore Petruccelli come il quadro economico degli interventi previsti fosse stato stimato in tre milioni e mezzo di euro, comprensivi di Iva. I lavori nel momento in cui si sono fermati sarebbero stati realizzati per circa un milione e 200 euro ma il consigliere D’Amante vuole che a certificarlo siano il sindaco D’Amante e l’assessore Petruccelli ai quali sono stati formulati tre quesiti. E cioè di far conoscere – magari nella prossima seduta di consiglio comunale – il rendiconto dei lavori finora realizzati nelle due strutture; se la convenzione con l’Agenzia delle dogane sia al momento operativa e, soprattutto, di aggiornare l’iter procedurale del progetto e i tempi di esecuzione dei lavori.

L’ex sindaco di Gaeta intende arrivare ad un’altra conclusione tecnico-amministrativa. Di fatto ha chiesto di sapere dal comune di Gaeta se corrisponda al vero l’indiscrezione in base alla quale i lavori di recupero dell’ex Gran Guardia sarebbero fermi perché a deciderlo sarebbe stata la stessa impresa appaltatrice che avrebbe chiesto, per via del mutato quadro economico a livello internazionale, una variazione dei prezzi fissato dal capitolato di gara.

Nei giorni scorsi ad esercitare un’azione di pressing nei confronti del sindaco Leccese e dell’assessore Petrucelli era stato l’ex consigliere comunale di Demos, Franco De Angelis, che aveva chiesto di conoscere, “naturalmente nell’esclusivo interesse dei città e dei cittadini”, “adeguate risposte sulle ragioni – se ci fossero – alla base del fermo dei cantieri dei lavori pubblici iniziati dall’ex sindaco Mitrano. Li aveva anche elencati: Molo S. Maria, piazza Risorgimento, lungomare Caboto (“recintato in piena campagna elettorale e precluso all’uso pubblico per mesi”), l’ex Gran Guardia per l’appunto, l’ex Avir e il Cimitero. “Dobbiamo forse aspettare la prossima campagna elettorale delle regionali – aveva insinuato De Angelis sui social – per vedere la ripresa dei lavori con successivo ed immediato stop?” Durante la cattiva stagione può capitare – aveva concluso…

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