PONZA – Non è giusto che, a causa dell’inerzia delle varie amministrazioni che si sono succedute nel corso del tempo al comune di Ponza per la creazione dell’impianto di dissalazione, i costi per l’approvvigionamento idrico della principale isola pontina debbano essere estesi a tutti gli utenti dell’ex Ato 4. A sostenerlo è l’Otuc, l’organismo che , raggruppando le più importanti associazioni dei consumatori, ha chiesto ad Acqualatina di rimodulare l’attuale articolazione tariffaria sull’intero territori servito dall’ente gestore.
Ponza, a differenza di Ventotene, non ha ancora un impianto di dissalazione, ne consegue che il gestore deve spendere circa 6 milioni di euro l’anno per il trasporto dell’acqua da Napoli a Ponza. Questi costi hanno fatto aumentare le bollette di circa il 4 % ma – secondo l’Otuc – e ad essere interessata, suo malgrado, è l’intera utenza. Le associazioni dei consumatori hanno chiesto di incontrare il dirigente della segreteria tecnica organizzativa dell’Egato 4, Umberto Bernola, per ottenere ” i chiarimenti opportuni”.
Acqualatina è stata invitata, inoltre, a fornire le dovute risposte in ordine ai tagli dei servizi operati nel 2020 nelle fasi iniziali della pandemia ma senza darne preavviso all’utenza. “Ad oggi dunque, nonostante le richieste di incontro, l’organismo di tutela dei consumatori rileva ancora mancate risposte o risposte tardive ai reclami dell’utenza – si legge in un documento dell’Otuc – mentre continuano ad essere inviati solleciti di pagamento e lettere di messa in mora parziali rispetto all’intero insoluto, disorientando così i cittadini”.
“Non si comprende – continua ancora l’Otuc – come vengono affidate le pratiche alle società di recupero crediti. E non si comprende come un utente che ha fatto richiesta di saldo e stralcio al gestore, riceve risposta da parte della società di recupero crediti. Abbiamo più volte chiesto, analiticamente anno dopo anno ovvero dal 2014 al 2021, l’importo numerico delle migliaia di metri cubi fatturati sia per l’acqua che per la fognatura e depurazione per il recupero delle somme investite e messe in fattura sotto la voce partite pregresse. Nessuna risposta con i dettagli richiesti”.