FROSINONE – Sgomberare il campo da ogni ipotesi, anche la più inquietante: un’aggressione subita nell’immediata vigilia del decesso che, al momento, è avvolto nel mistero. Con questa finalità la Procura di Cassino, dopo un’informativa dei Carabinieri della Compagnia di Sora, ha disposto per le prossime ore l’autopsia sul cadavere di Massimiliano Di Rezze, il 31anni di Casalvieri trovato privo di vita mercoledì dai suoi genitori al termine di quello che doveva essere soltanto un riposo pomeridiano.
I Carabinieri, agli ordini del Comandante Domenico Cavallo, avevano disposto un esame autoptico esterno sulla salma dell‘operaio stimato ben voluto da tutti nel caratteristico borgo della Valle di Comino. Non era scaturito alcunché di rilevante ma è stata formalizzata comunque una richiesta alla Procura di piazza Labriola di individuare e approfondire, sotto l’aspetto medico legale, la causa o le cause del decesso. A trovare privo di vita Massimiliano erano stati i suoi genitori che avevano pensato ad un arresto cardiocircolatorio.
Sono stati gli stessi Carabinieri, però, a chiedere di approfondire l’intera vicenda. Il cadavere, intanto, non era stato restituito ai genitori dell’operaio e nel contempo erano state estese a trecentosessanta gradi le indagini anche per verificare l’ipotesi – tuttora sul campo – di un’aggressine subita da Massimiliano. L’operaio la sera precedente al decesso era stato avvistato nel bar di Casalvieri. Quello che potenzialmente sarebbe potuto accadere lo devono ricostruire i Carabinieri e, appunto, l’autopsia in programma presso l’obitorio “Santa Scolastica” dell’ospedale di Cassino.