GOLFO DI GAETA – Nell’espletamento dell’attività di controllo e di contrasto alla pesca marittima praticata con attrezzi illegali, la Guardia Costiera di Gaeta ha incentivato negli ultimi giorni le verifiche sulle condotte scorrette poste in essere da taluni pescatori non professionali, che, in spregio alla normativa di settore sulla pesca sportiva, utilizzano reti da imbrocco e altri strumenti da posta non autorizzati.
Nello specifico, nella scorsa settimana, nelle acque antistanti la località “Gianola” nel Comune di Formia, ad una distanza di circa
polpi (per la precisione 37 nasse), strumenti artigianali costituiti da tubi in pvc del tutto sforniti di autorizzazione e privi, inoltre, di qualsiasi segnalamento marittimo, quindi anche pericolose per la navigazione.
Nella mattinata di ieri, inoltre, la motovedetta CP 724, al rientro da una missione di vigilanza ambientale e campionamento di acque marine svolta congiuntamente con i tecnici dell’ARPA Lazio, a seguito di segnalazione giunta alla sala operativa della Capitaneria di porto di Gaeta, ha recuperato da mare con l’aiuto di un operatore subacqueo professionista e posto sotto sequestro una rete da imbrocco della lunghezza di circa 50 metri, posizionata a non più di 150 metri dalla battigia in località “Serapo” del
Comune di Gaeta. Anche in tal caso lo strumento da pesca sottoposto a sequestro amministrativo, oltre che abusivo è risultato pericoloso in quanto non segnalato e, quindi, non visibile in alcun modo per i fruitori di quello specchio acqueo.