GAETA – Il rilascio di un’autorizzazione demaniale nell’ambito del porto commerciale di Gaeta in cambio di assunzioni di un proprio familiari da parte della nuova società concessionaria. E’ la corruzione l’ipotesi accusatoria che ha avanzato la rappresentante della Direzione Distrettuale antimafia di Napoli distaccata presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di due alti funzionari in servizio presso la sede di Gaeta dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale. Nel mirino del sostituto procuratore Gerardina Cozzolino sono finiti il dirigente della filiale gaetana dell’Adsp Lucio Pavone, il funzionario dell’area tecnica e delle concessioni, l’ingegner Guido Guinderi e Raffaele Trapanese, il titolare della Star Center Italia di Castelvolturno impegnata da anni a svolgere corsi di formazione e di sicurezza sui luoghi di lavoro a favore degli operatori portuali e degli aspiranti marittimi.
Se la parte teorica veniva svolta in sede, a Castelvolturno, la società domiziana ha chiesto ed ottenuto, nonostante le riserve dell’associazione degli operatori portuali di Gaeta, la concessione di un tratto di banchina del “Salvo D’Acquisto” per ormeggiare i propri mezzi cui effettuare le prove pratiche in mare. Uno dei due indagati, Guinderi, con la complicità del dirigente Pavone, avrebbe garantito il rilascio della concessione demaniale alla società di Castelvolturno a condizione dell’assunzione di un familiare…. Si tratta di ipotesi investigative che ora devono essere vagliate nella prova dei fatti.
L’ingegner Guinderi non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. E una ragione c’è: giovedì, insieme al dottor Pavone, sarà sentito (assistito dagli avvocati Vincenzo Macari e Mauro Iodice) dalla dottoressa Cozzolino che, monitorando lo svolgimento di alcuni appalti promossi dall’ex autorità portuale del Lazio nel porto commerciale di Gaeta, ha considerato notizie di reato alcuni messaggi telefonici intercorsi tra i due funzionari dell’Autorità di sistema e l’imprenditore di Castelvolturno al punto da aprire un fascicolo d’indagine con l’ipotesi – come detto – di corruzione.
In effetti il nome di Trapanese e quello della Star Center Italia alcuni anni fa sono finiti in altri filoni d’inchiesta della dottoressa Cozzolino relativamente all’esistenza di un’organizzazione a delinquere dedita a commettere (dietro al presunto pagamento di somme di danaro) il reato di falso con il rilascio di false attestazioni a favore di alcuni studenti senza che frequentassero i corsi di formazione per il personale marino. Questa nuova indagine della Dda partenopea probabilmente sarà attenzionata dai vertici di Civitavecchia dell’Adsp interessata ad effettuare una rivoluzione Copernicana sulla gestione dei suoi numerosi dirigenti e, nello specifico, sull’operatività della sua filiale di Gaeta.