SUD PONTINO -Furono accusati – quando scattò l’operazione il 24 settembre 2021 – di aver trasferito per conto della camorra ingenti quantitativi di droga sul territorio del sud pontino e, più precisamente a Formia e a Minturno. Davanti il giudice Marco Gioia del Tribunale di Cassino (giudici a latere Maria Cristina Sangiovanni e Pio Cerase) giovedì ha preso il via il processo ordinario nei confronti di dieci delle 13 persone coinvolte nell’inchiesta anti droga della Guardia di Finanza denominata “Traqueteros”.
Alla presenza del sostituto procuratore della Dda Corrado Fasanelli il dibattimento è entrato nel vivo con l’ammissione delle prove e la nomina del perito che per conto del Tribunale dovrà trascrivere ora le chilometriche intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate durante le indagini. Secondo la tesi accusatoria della Dda capitolina i componenti di quest’organizzazione avrebbero gestito, indirettamente per conto della camorra, il trasporto e lo spaccio di sostanze stupefacenti non solo nel sud pontino ma anche a Vairano Patenora, in provincia di Caserta, – località da cui partiva la droga per il sud pontino due tre volte la settimana – a Mantova, Teramo, Isernia, Roma e Napoli.
Il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Roma Fasanelli aveva chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio per gli indagati nei cui confronti vengono evidenziati ben 43 capi d’imputazione relativi ad altrettanti episodi di trasporto e spaccio. Il Gup del Tribunale di Roma Maria Clementina Forleo al termine dell’udienza preliminare aveva disposto il processo per tre degli indagati che hanno chiesto di beneficiare di uno sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato.
Nello specifico sei persone erano finite in carcere, quattro agli arresti domiciliari, due furono raggiunti da altrettanti obblighi di dimora e altrettanti da obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Prossima udienza il 24 novembre 2022.