“In che modo vuole ricucire questo ‘non facile’ rapporto il presidente della provincia nonché presidente dell’Ato4 Geraldo Stefanelli? Impiegando soldi e risorse per colpire i morosi, cioè solo i cittadini che non pagano la bolletta dell’acqua dimenticando che morosi sono anche le pubbliche amministrazioni ed esercizi commerciali, dimenticando che Acqualatina dal 2002 fornisce un servizio inefficiente e sotto diversi aspetti anche inadempiente?” – chiede la consigliera Villa.
“Eppure – scrive ancora – dal 7 maggio 2022 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha già autorizzato Acqualatina a riscuotere coattivamente a mezzo ruolo i crediti vantati verso gli utenti morosi, trasformando di fatto la bolletta dell’acqua in una tassa pubblica. Eppure il 27 giugno 2022 gli aumenti tariffari dell’8,45% approvati dall’Assemblea dei Sindaci, presieduta da Stefanelli, sono stati fatti anche a ‘giustificare’ il recupero delle morosità; 156 milioni di euro spalmati su tutti gli utenti dell’ATO4, così come pretendeva il gestore. Eppure a settembre 2022, quando l’Ato4 otteneva 40 milioni di euro da PNRR il dirigente Bernola insieme a Stefanelli affermavano che in parte questi soldi saranno usati per installare i ‘contatori intelligenti’, che oggi apprendiamo non essere tanto utili al recupero delle ‘dispersioni amministrative’ e dunque a leggere i consumi effettivi ma a staccare l’acqua ai ‘ ‘ ”.
Alla luce di questa sua riflessione, la Consigliera comunale in quota “Un’altra città – Movimento cinque stelle”, nonchè ex-sindaco di Formia, conclude la sua riflessione-commento con quelli che definisce “suggerimenti”. ” Mi viene da suggerire – scrive – un diverso atteggiamento al nostro presidente Stefanelli per ‘ricucire il rapporto non facile tra gestore e utenti’: lavori senza sosta nel portare la dispersione idrica dall’attuale 70% circa al 45% come chiede l’Autorità nazionale (ARERA) e che Acqualatina la smetta con interventi inutili (le solite cravatte intorno ai tubi); imponga al gestore l’erogazione di acqua pulita e potabile per 365 giorni all’anno e non solo quando non piove utilizzando le risorse economiche efficacemente e non spendendo 1.400.000mila euro per 4 pozzi che potranno erogare poco più di 90 litri al secondo in alcuni periodi dell’anno e in tubi che li disperderanno, inquinando anche le falde”.
E conclude: “Infine chieda al gestore Acqualatina, che cosa è accaduto realmente presso il depuratore di Itri lo scorso mese di settembre e negli anni precedenti poiché le nostre spiagge e il nostro mare sono invasi da filtrini di depurazione civile che inquinando, deturpano il territorio mettendo in pericolo il nostro ecosistema e la salute. Non vedo altro modo per iniziare a ricucire il rapporto, altrimenti sarebbe preferibile non parlare di diritti delle fasce deboli, di diritto all’acqua, di bene comune e pubblico!”.