CASSINO – Saranno esposti in maniera permanente davanti l’ingresso l’aula della Corte d’Assise del Tribunale di Cassino tutti quei reperti archeologici che, recuperati in mare dalla Guardia Costiera di Gaeta, sono stato consegnati agli Uffici giudiziari di Cassino dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici. La cerimonia di inaugurazione di questa speciale teca si svolgerà lunedì 24 ottobre organizzata in maniera sinergica dal Procuratore Capo della Repubblica di Cassino, Luciano D’Emmanuele, dal presidente facente funzione del Tribunale ordinario di Cassino, Massimo Pignata e dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cassino Gianluca Giannichedda.
Saranno affiancati dal Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, l’Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone e la dottoressa Chiara Delpino, il funzionario archeologo che ha seguito tutte le fasi del recupero da mare dei reperti e la loro successiva custodia presso la sede dell’Ufficio locale marittimo di Formia.
Saranno presenti, inoltre, alla cerimonia i Prefetti di Frosinone e Latina Ernesto Liguori e Maurizio Falco, i sindaci di Cassino e delle città costiere del sud pontino, il direttore marittimo del Lazio, l’ammiraglio Filippo Marini e le massime rappresentanze dei Comandi Provinciali delle Forze dell’Ordine.
Saranno esposte, nello specifico, due anfore vinarie greco-italiche risalenti al II – I secolo a.C. rinvenute nel 2012 sul fondale dell’avamporto di Formia in occasione di operazioni di ispezione subacquea propedeutiche all’avvio di importanti lavori marittimi. I reperti – due antichi contenitori probabilmente stipati nelle stive delle navi che percorrevano le rotte marittime fra cui quelle che approdavano alla costa meridionale del Lazio – sono stati recuperati dal battello G.C. A68 della Guardia Costiera con l’ausilio di un operatore subacqueo professionale e successivamente portate in superficie su indicazione della Soprintendenza archeologica.
Per il Capo della Procura di Cassino D’Emmanuele “simili operazioni sono il frutto di una sinergia che vede costantemente impegnate la Guardia Costiera e la Soprintendenza in una quotidiana azione di tutela, salvaguardia, vigilanza e mappatura del patrimonio archeologico sommerso, che, nel mare nostrum, ha portato negli anni a numerosi rinvenimenti simili. Testimoni di un passato di storia e di tradizioni di cui è ricco il mare di Formia e Gaeta, le due anfore, grazie all’iniziativa voluta dagli Uffici Giudiziari di Cassino, da lunedì saranno visibili a tutti gli operatori della Giustizia ed ai cittadini che frequentano quotidianamente il Tribunale di Cassino.