SPIGNO SATURNIA– E’ stata inaugurata, presso l’ex-casa cantoniera di Spigno Saturnia, la sede del progetto “Casa Nostra”, nato da un’importante condivisione di spazi e intenti tra l’Onmic – “Opera nazionale mutilati e invalidi civili” – di Cisterna di Latina a cui è stato assegnato, tramite bando, lo stabile e l’Aipd Sud Pontino – sezione locale dell’ “Associazione italiana persone down” – che ha promosso una collaborazione per l’utilizzo della struttura come sede operativa.
“Casa nostra” è un progetto che traduce in esperienza concreta la necessità di lavorare al cosiddetto “Dopo di Noi”, quella prospettiva che spinge i familiari delle persone con sindrome di Down a immaginare un futuro oltre il presente che veda queste persone acquisire capacità e autonomie tali da consentirgli di organizzare la loro quotidianità al di là del supporto che prima o poi potrebbe venir meno della genitorialità.
Così, sabato 22 ottobre, è stata l’occasione di avviare un rinnovato programma di attività per l’Aipd Sud Pontino che vedrà proseguire iniziative già in campo e avviarne di nuove.
Nell’ambito del neo-progetto “Casa Nostra” ai ragazzi e alle ragazze dell’Associazione saranno proposte occasioni improntate – come già detto – allo “sviluppo di autonomie”: prendersi cura della casa, della pulizia degli spazi e personale, occuparsi della spesa e dei pasti, fare giardinaggio, sperimentare – per alcuni non sarà una totale novità – la convivenza nei fine settimana.
Tra gli aspetti del progetto è rinnovata la volontà di proseguire nell’educazione e nell’esercizione dell’emotività e dei sentimenti, aspetto per il quale sarà fondamentale l’esperimento – per il momento programmato a cadenza mensile – di condividere in autonomia la struttura nei weekend.
D’altra parte questo solco era stato già intrapreso, negli anni passati, grazie all’adesione al progetto nazionale “Amore, amicizia, sesso: parliamone adesso” che sarà riproposto; così come continuerà l‘esperienza del “Basket4ever” – che ha visto nascere due campioni mondiali con la Nazionale italiana di Basket Fisdir, Chiara Vingione e Fabio Tomao – e dell’attività sportiva abbinata ad una buona alimentazione, tenendo sempre a mente l’importanza dello sviluppo della psicomotricità e dei valori della nutrizione.
Non mancheranno i più tradizionali laboratori di creatività, legati ad attività manuali, come la cura dell’orto, lavorazione della ceramica e – in prossimità delle festività natalizie – la realizzazione di presepi.
“È stata di fondamentale importanza non solo per i ragazzi, ma anche per i familiari la nascita sul territorio di associazioni che hanno favorito l’inclusione nel tessuto sociale d’appartenenza” – spiega la coordinatrice delle attivià associative, Maria Anna Vingione, che aggiunge: “La sezione Aipd Sud Pontino è nata a Formia, nel 1987, grazie alle istanze espresse dal territorio stesso, proponendosi come un punto di riferimento per genitori, operatori socio-sanitari e tutti coloro che sono interessati ai ragazzi affetti da questa sindrome. Gli obiettivi dell’Associazione sono molteplici, tra cui: favorire il pieno sviluppo sociale, mentale ed espressivo delle persone con Sindrome di Down; aiutare le famiglie a confrontarsi e a risolvere i problemi legati alla nascita del bambino Down, alla sua educazione, al suo inserimento nella scuola e nella società; diffondere tutte le informazioni inerenti la Sindrome; promuovere e favorire lo studio e la ricerca sulle cause e i fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza della Sindrome di Down, sulla prevenzione e sull’intervento più idoneo per lo sviluppo delle potenzialità di queste persone”.
Uno degli obiettivi fondamentali resta su tutti il superamento di tutti i preconcetti e tabù ancora legati alla loro realtà che ne rendono talvolta più difficile il pieno inserimento sociale, scolastico e lavorativo, tant’è che la Vingione ribadische: “L’Aipd crede fermamente nella possibilità e nel diritto delle persone con sindrome di Down di vivere una vita il più soddisfacente possibile, anche nell’ottica di un inserimento lavorativo e nell’avviamento di esperienze di vita indipendente dalle famiglie di origine”.
In quest’ottica è nata “Casa Nostra” e sono stati annunciati anche altri due nuove matrici progettuali. “Non uno di meno”: la costruzione di una rete territoriale con altre associazioni, con la partecipazione del Comune e coinvolgendo l’Asl, per dare risposte pronte e certe alle famiglie con disabilità. E più a lungo termine, ma altrettanto fondamentale, sarà l’avvio del progetto “Legami intergenerazionali”: l’idea è quella di compensare la solitudine di alcuni anziani con la necessità di imparare dei membri dell’Aipd Sud Pontino, principalmente coinvolgendo i “nonni” del territorio – grazie al supporto dell’infermiera Antonella Zangrilli – nei laboratori d’apprendimento e lasciando che scaturisca un duplice effetto benessere.
Insomma c’è solo un’attività che i ragazzi dell’Aipd Sud Pontino non potranno fare e sarà annoiarsi, perchè da questo “appartamento” rimesso a nuovo saranno impegnatissimi a vivere il presente e pensare il futuro, costruendolo anche con le loro stesse mani.
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