La stagione della responsabilità. Il varo lunedì del nuovo consiglio d’amministrazione del Consorzio industriale del Lazio ha riproposto la risoluzione di una fibrillazione esistente da tempo nel variegato associazionismo produttivo presente nell’organismo che ha raggruppato tutti gli enti di promozione industriale della Regione. Il presidente della Camera di Commercio Latina-Frosinone, Giovanni Acampora, non ci sta davanti alla prospettazione secondo la quale l’ente che possiede il 10,19% delle quote consortili, sia stato escluso dal “board” del potente consorzio industriale regionale.
E’ entrato a far parte del consiglio di amministrazione Maurizio Tarquini, direttore generale di Unioncamere Lazio che, raggruppando tutti gli enti camerali della Regione, annovera nelle proprie fila anche la Camera di Commercio di Latina e Frosinone. Il presidente Acampora avrebbe potuto instaurare una più incisiva prova muscolare ma ha chiesto di temporeggiare per non inasprire i rapporti con i rappresenti romani della Camera di Commercio. Da qui la decisione di sostenere la candidatura di Tarquini anche se il presidente formiano dell”ottavo ente camerale più importante d’Italia – nonostante le immancabili smentite – aveva espresso il desiderio di far parte del consiglio d’amministrazione del Consorzio Industriale del Lazio. Se l’avesse fatto, avrebbe sbilanciato i rapporti di forza a favore della provincia di Latina che peraltro è da tempo è nel mirino di alcune associazioni di categoria influenti sul territorio ciociaro e determinanti per la vittoria di Acampora a discapito del suo predecessore Marcello Pigliacelli.
Acampora un risultato, alla fine, l’ha portato a casa: non fa parte del Cda del Consorzio industriale del Lazio ma ha chiesto ed ottenuto che uno dei suoi fedelissimi (dai tempi della Confcommercio provinciale di Latina), il gaetano Salvatore Di Cecca, diventasse il presidente del collegio dei revisori dei conti.
Riepilogando, dopo il via di lunedì dell’assemblea dei soci, martedì è diventato operativo e a pieno regime il governo del Consorzio Industriale del Lazio. Ha preso atto della designazione (da parte di Nicola Zingaretti) a presidente del Francesco De Angelis e della nomina del consiglio di amministrazione e di quella del collegio sindacale. Del primo fanno parte, oltre a De Angelis, il formiano Salvatore Forte (dirigente di primissimo piano di Forza Italia) che in qualità di ex presidente del Consorzio industriale del sud pontino, è diventato il vice” del Dem De Angelis mentre gli altri membri sono Cosimo Peduto (presidente uscente del Consorzio industriale Roma-Latina), Angelo Giovanni Ientile e, appunto, Maurizio Tarquini. Del collegio sindacale – come detto – Salvatore Di Cecca assumerà la presidenza, affiancato dai sindaci effettivi Marco Lombardi e Cristina Marrone mentre i supplenti sono stati nominati Valentina Caldaroni, Monica Vecchiati e Luca Belleggi).
Intanto l’assemblea dei 111 soci ha approvato il Bilancio dell’esercizio 2021; quello previsionale 2022; ha determinato l’entità dei contributi annuali degli enti partecipanti; l’omogenizzazione degli oneri di assegnazione delle aree produttive, ha quantificato i diritti per il rilascio delle autorizzazioni, nulla osta, pareri e convenzioni. E ancora ha definito la razionalizzazione e la ristrutturazione degli impegni finanziari e l’adesione al Piano regolatore territoriale delle aree del nucleo di sviluppo industriale ex Cosilam.
Non fa parte del nuovo consiglio d’amministrazione ma il presidente della Camera di Commercio Latina-Frosinone ha voluto diplomaticamente esprimere “la soddisfazione dell’ente camerale per essere passati finalmente alla fase operativa. La nostra giunta ha infatti votato all’unanimità di sostenere l’avvio di questo importante organismo e – ha commenta Acampora – a volte per ottenere dei risultati non serve sbattere i pugni sul tavolo, ma vanno capite le esigenze in un’ottica di condivisione. Quella di oggi non può che essere la risultanza di un’opera di mediazione che non ha né vincitori né vinti, portata avanti per mesi, e che ha registrato il gradimento e la condivisione di tutte le componenti del sistema camerale regionale, anche attraverso la designazione unanime del dottor Maurizio Tarquini (sino a qualche giorno era proprio così?) in rappresentanza del mondo camerale”
Il presidente Acampora ha deciso di sedersi lungo la riva del fiume e…attendere. Il messaggio rivolto al nuovo Cda del governo dei consorzi industriali del Lazio è chiaro ed eloquente: ”Auspichiamo – ha aggiunto il presidente- che finalmente da oggi il Consorzio Industriale del Lazio possa svolgere a pieno regime tutte le sue funzioni, come ulteriore strumento di supporto alle nostre imprese, giammai in concorrenza con gli enti camerali ma in funzione di supporto e collaborazione. La rappresentanza dei territori è stata oggi rafforzata: il Presidente Francesco de Angelis è espressione della provincia di Frosinone; il vicepresidente Salvatore Forte proviene dal Consorzio Sud Pontino e saprà al meglio rappresentare le istanze di un’area strategica; Cosimo Peduto, presidente uscente del Consorzio Industriale di Roma Latina, è peraltro componente della nostra giunta Camerale. Mi preme evidenziare che, in questi anni dall’unificazione delle Camera di Commercio di Frosinone Latina in un unico Ente, abbiamo lavorato per il riconoscimento di un’area vasta, scevra da quel gioco di forza dei provincialismi che in passato si è rivelato dannoso per gli stessi territori. In questo scenario, la nomina di Maurizio Tarquini, Direttore generale di Unindustria Lazio, è stata espressamente voluta – dichiara ora Acampora – da Unioncamere Lazio, l’unione di tutte le Camere di Commercio del territorio regionale”.
La nomina da parte dell’assemblea di Salvatore Di Cecca alla presidenza del Collegio sindacale ha tolto tutte le castagne dal fuoco nel momento in cui taluni equilibri associativi erano sul punto di spezzarsi? Per Acampora l’incarico conferito al fedelissimo Di Cecca “rappresenta un ulteriore motivo di grande soddisfazione essendo anch’egli un componente della nostra giunta Camerale”. Il peggio è passato, le nuvole sono state diradate ed il barometro indica nuovamente sereno? L’attendismo lessicale e la diplomazia del presidente formiano della Camera di Commercio di Latina e Frosinone invitano a verificare i prossimi eventi. Acampora conclude di essere “fermamente convinto che le due province potranno di diritto diventare il volano economico e politico del Lazio, nella consapevolezza che il nuovo Consorzio dovrà curare gli interessi delle imprese equamente su tutto il territorio regionale. Insomma, non la sommatoria di 5 consorzi, bensì un nuovo ente, innovativo e strategico, che in questo particolare momento storico potrebbe essere determinante!”. Potrebbe.