MONTE SAN BIAGIO – Il 24 e 25 ottobre 2022 si sono svolte a Monte San Biagio LT due giornate di incontro che hanno dato inizio al progetto europeo Life FAGESOS che vede l’Ente Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi impegnato insieme al Comune di Monte San Biagio, la Regione Lazio ed altri 10 partner internazionali in un ambizioso programma di lavoro e ricerca scientifica finalizzato a individuare protocolli efficaci di contrasto alle sindromi del “declino delle querce” e del “mal dell’inchiostro” del castagno, provocato dai cambiamenti climatici e dalla presenza di microrganismi patogenici alieni, in primis i Protisti Phitophthora cinnamomi e Phitophthora cambivora.
In particolare, nella seconda giornata del 25 ottobre è stato sottoscritto dalle Parti l’accordo di partenariato che, sulla base dell’Accordo di finanziamento sottoscritto con la Commissione Europea dal beneficiario capofila il Comune di Monte San Biagio e dagli altri, stabilirà le regole sui rapporti tra i partners e puntualizzerà alcuni dettagli delle ricerche scientifiche da svolgere. Il Progetto FAGESOS annovera, tra gli altri, le Università della Tuscia di Viterbo, Sassari, Cordoba, Trás-os-Montes di Vila Real, i comuni viterbesi di Canepina e Vallerano.
“Il primo incontro, svoltosi in un clima informale presso la Biblioteca comunale di Monte San Biagio – commenta il Direttore del Parco Monti Ausoni Dott. Lucio De Filippis – ha permesso di riunire intorno al tavolo numerose delegazioni di alto livello, per presentare gli staff di lavoro, confrontarsi sugli avanzamenti di ricerca scientifica ottenuti dalle Università e analizzare gli obiettivi da conseguire, le modalità di lavoro e gli aspetti finanziari. La seconda giornata si è concentrata sull’analisi dettagliata delle attività da realizzare culminando con una visita presso la “Sughereta di San Vito” per osservare direttamente la situazione del bosco dopo il secondo anno di trattamenti curativi realizzati grazie al coinvolgimento dell’Università La Tuscia di Viterbo”.
“La tutela degli ecosistemi arborei – continua De Filippis – ha anche la finalità di conservare in buono stato la capacità delle piante di regolare la concentrazione di gas a effetto serra in atmosfera contribuendo, così, a contrastare i cambiamenti climatici”.