FORMIA – I gruppi consiliari della Lega e di Formiamo il futuro “motivano” il loro voto di astensione alla delibera che, approvata a maggioranza martedì sera dal consiglio comunale, ha dato il via libera all’accordo di programma tra alcuni comuni del territorio per l’attuazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Facciamo il ‘tifo’ perchè questi fondi arrivino ben presto a Formia per migliorare il suo volto ma non condividiamo il metodo e la strategia sinora utilizzati dall’attuale maggioranza consiliare – esordiscono i consiglieri Antonio Di Rocco, Caterina Merenna, Nicola Riccardelli e Amato La Mura– Il comune sta rischiando di effettuare un preoccupante salto nel buio. Sotto ogni profilo”.
“L’accordo di programma prevede la pubblicazione di un bando per la scelta di un’innovativa figura professionale, il project manager, chiamata ad intercettare i fondi residui del Pnrr destinati inizialmente alla Regione Lazio, 25 miliardi di euro. Quella che si intende ora istituire – aggiungono i consiglieri della Lega e di Formiamo il futuro – è una struttura assai complicata ed innovativa che richiede specificità e professionalità davvero uniche. Siamo preoccupati anche per un altro aspetto: i costi di questo nuovo dirigente, circa 45mila euro l’anno sino al 31 dicembre 2026 per una prestazione di 15 ore settimanali, nonostante l’accordo di programma coinvolga altri comuni del comprensorio, graveranno totalmente sulle casse del comune di Formia che dovrà coinvolgere altre risorse del suo già risicato organico per tentare di recuperare il tempo ed il terreno perduti”.
La Lega e Formiamo il Futuro – l’aveva ribadito in consiglio martedì sera il capogruppo Antonio Di Rocco – esternano alcune precise perplessità: “Innanzitutto siamo un po’ tutti rammaricati perché l’amministrazione comunale sta palesando notevoli ritardi per affrontare e sostenere questa fase epocale dell’individuazione ed utilizzo dei fondi del Pnrr. Auspicavamo che l’iter per dare vita a questo accordo di programma e all’elaborazione del relativo bando pubblico iniziasse la scorsa primavera all’indomani dell’approvazione del bilancio di previsione 2022, cioè, quando – aveva tenuto a sottolineare Di Rocco – si aveva già la copertura finanziaria sufficiente per l’assunzione di questa nuova figura professionale”.
L’accordo di programma ratificato dal consiglio comunale – secondo la Lega e Formiamo il futuro – deve mirare a perseguire ora altre finalità. “I sei mesi perduti obbligano il comune di Formia, quale ente capofila, a diversificare immediatamente la natura di questa intesa inter istituzionale. I fondi previsti dal Pnrr sono praticamente agli sgoccioli. Di loro non ci sarà più traccia quando questo ufficio sarà operativo, immaginiamo nella prima parte del 2023. La sua mission – ed è questa la nostra richiesta – dovrà essere giocoforza un’altra, quella di intercettare il triplo dei fondi europei, ben 75 miliardi di euro, la cui riprogrammazione sarà svolta a breve dalla Regione Lazio”.
“Un’amministrazione lungimirante e dotata di buon senso – aggiungono i consiglieri Di Rocco, Merenna, Riccardelli e La Mura – deve avere la capacità di immaginare di prevedere quel che accadrà in futuro. Per il bene di Formia noi siamo chiamati a fare la nostra parte, al di là delle distinzioni politiche e di schieramenti”.
All’accordo di programma ha aderito, per ultimo, in ordine cronologico, il comune di Itri dopo quelli di San Felice Circeo, Monte San Biagio, Fondi, Castelforte e Santi Cosma e Damiano: “Ci dispiace purtroppo rilevare come i comuni confinanti di Gaeta e Minturno abbiano deciso, a fronte dei criteri della contiguità territoriale e della necessità di dar vita ad un’Ato, di non far parte di questa squadra. Avranno avuto le loro buone ragioni ma non possiamo perdere più tempo. In passato Formia era un modello istituzionale per tutti gli enti del comprensorio Il comune deve ritrovare al più presto il ruolo che storicamente gli è sempre appartenuto”.