SUD PONTINO – Il diportismo della provincia di Latina per eludere il fisco italiano ha trovato uno stratagemma: “immatricolare” le proprie imbarcazioni – che siano natanti di piccole e medie dimensioni, yatch o finanche velieri – all’estero issando le “bandiere ombre” di paesi dove il regime fiscale è più elastico e permessivo di quello italiano. Lo ha accertato il Reparto operativo navale della Guardia di Finanza di Civitevecchia nell’ambito di un monitoraggio che, iniziato il 1 gennaio, è stato aggiornato al 30 settembre scorso. Di trentuno imbarcazioni da diporto che non sono state dichiarate al Fisco, sette sono state sorprese nell’azione di controllo svolta a Gaeta, San Felice Circeo, Terracina e lungo la direttrice turistica tra la terraferma e le isole di Ponza e Ventotene.
Gli agenti del colonnello Camillo Passalacqua e del luogotente Fabrizio Lazzari hanno quantificato in 7 milioni di euro il valore complessivo delle imbarcazioni che, localizzate, dovranno ora garantire una tassazione all’erario. Di questo valore cinque milioni e 300 mila riguardano le sette imbarcazioni pontine che navigavano dopo aver issato le bandiere dell’Olanda, della Francia, del Belgio e della Polonia. La sezione operativa navale di Civitavecchia ha ora delegato i comandi delle guardia di Finanza dei territori e centri in cui risiedono i proprietari di queste barche per elevare le sanzioni amministrative che si attesteranno dal 3% al 15% dell’importo di ciascun natante non dichiarato. Se questo tentativo bonario non dovesse andare in porto, sarà avviata la procedura per procedere al sequestro dei natanti italiani ma “sconosciuti” al fisco nostrano.
In particolare l’attività investigativa delle Fiamme Gialle Aeronavali ha accertato come gli armatori, facendo ricorso alle “Bandiere Ombra”, abbiano tentato di ridurre i costi di gestione e – come detto – nascondere al fisco italiano la proprietà di questi beni. Nonostante il complicato intreccio di proprietà e di paesi esteri, i militari del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia sono riusciti a ricostruire il modus operandi illecito partendo dai controlli eseguiti a mare e ricostruendo poi la situazione patrimoniale dei soggetti interessati, per assicurare che tutti i cittadini paghino le tasse in proporzione alla propria capacità contributiva.