GAETA – La società creditrice è della provincia di Modena, il Tribunale che ne ha ordinato il pignoramento è quello di Isernia, il soggetto debitore è diventato di fatto il comune di Gaeta semplicemente perchè ha appalto un’importante opera pubblica al soggetto inadempiente.
Sta creando un mix di imbarazzo e di malessere nell’amministrazione comunale di Gaeta la determina, la numero 913, che ha dovuto adottare la segretaria comunale Patrizia Cinquanta in qualità di dirigente del settore “Cura, qualità del territorio e sostenibilità ambientale” del comune. L’alta funzionaria ha dovuto bloccare 12mila e 702 euro dal credito che una nota società di costruzioni di Gaeta – il cui titolare è marito di una delle più influenti e votate rappresentanti della maggioranza del sindaco Cristian Leccese – vantava e vanta nei confronti del comune di Gaeta per i lavori (tuttora inspiegabilmente sospesi) per la sistemazione e valorizzazione del Molo Santa Maria nel quartiere di Gaeta S.Erasmo.
La segretaria comunale ha fatto fatica a gestire la sua incredulità quando le è stata notificata l’ordinanza del giudice dell’ufficio Esecuzioni mobiliari del Tribunale di Isernia, Luca Storto. Il magistrato ha avallato un pignoramento – il credito iniziale è stato di poco più di 9mila euro cui si sono aggiunti gli interessi e le spese dell’esecuzione – nei confronti dell’impresa di Gaeta semplicemente perché a Venafro, dove aveva aperto un cantiere, era arrivato del materiale chiesto ad un’azienda, “Mirage Granito Ceramico spa”, di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena.
Il Comune di Gaeta è stato costretto ad ottemperare entro i termini, 20 giorni, imposti dal giudice Storto dopo aver accertato la regolarità con gli adempimento contributivi della società creditrice della provincia di Modena. Questo pignoramento, in cui il Comune di Gaeta non ha svolto alcun ruolo, ha evidenziato un altro aspetto: i numerosi affidamenti assegnati all’impresa costruttrice di Gaeta anche se avente sede legale in pieno centro storico a Roma. La segretaria Cinquanta, “accantonando” poco di 12mila euro, ha accertato come questa impresa sia stata assegnataria “almeno” del secondo lotto – l’opera a favore del Molo Santa Maria era stata decisa dalla Giunta Mitrano nel giugno 2021 – per un importo complessivo di 438mila euro e qualche spicciolo.
Il terzo lotto era stato affidatol’8 agosto 2021 e l’importo fu ancora più cospicuo: 693mila euro. Nel frattempo si è “infilata” la società di Pavullo nel Frignano che ha ricordato al comune di Gaeta come una sua società appaltatrice aveva dimenticato di pagare una commessa per mandare avanti un cantiere nel frattempo aperto a Venafro, in provincia di Isernia. Ma come saranno pagati i 12mila euro alla società emiliana? L’ha spiegata bene la segretaria Cinquanta: questa somma sarà “detratta” all’impresa gaetana-romana dalla somma che campeggia nella fattura numero 8 del 30 maggio scorso presentata dalla ditta incaricata, a più riprese, per i lavori di riqualificazione del Molo Santa Maria.
In questa Pirandelliana vicenda il comune è apparso soggetto (indirettamente) pignorato ma anche debitore. Lo si evince da una lettera che il dirigente del settore “Cura, qualità del territorio e sostenibilità ambientale” Massimo Monacelli aveva inviata al legale dell’impresa (realmente) creditrice della provincia di Modena. Scriveva testualmente che il debito residuo del comune di Gaeta, alla data delle notifica del pignoramento, per i lavori commissionari nel quartiere di Gaeta S.Erasmo, “ammonta a 925mila euro, oltre Iva”. Sul credito dell’impresa appaltatrice dei lavori del molo Santa Maria “non esistono, ad oggi, – scriveva il dirigente Monacelli precedenti pignoramenti, sequestri o cessioni”. Ma a fare il resto è stato il giudice dell’esecuzione del Tribunale di Isernia Luca Storto.