ITRI – La comunità di Itri ha perso un pioniere, sano, della sua imprenditoria. Di quell’imprenditoria che nel secondo dopo guerra ha avuto coraggio e vincere importanti scommesse, una della quale nel settore estrattivo. E poi la seconda passione per la politica per la quale l’elemento comune denominatore erano i cittadini con le loro istanze, preoccupazioni e prospettive (migliori). Era tutto questo Mario Corpolongo che, dopo una lunga malattia, se n’è andato venerdì scorso a 95 anni al termine dei quali ha coltivato un altro (e non meno) importante investimento, quello della famiglia. Mario Corpolongo ha avuto un desiderio importante nel momento in cui ha fondato, alle porte di Itri, “Latincalce”, uno dei più primi stabilimenti del settore sul territorio del Basso Lazio che, arrivando ad occupare anche 120 persone, era strettamente legato all’attigua attività estrattiva diventata, nel corso del tempo, un “unicum”.
Mario Corpolongo aveva deciso di intraprendere questa coraggiosa sfida imprenditoriale ed occupazionale con il fratello Giuseppe, consapevoli che l’attività del padre in una piccola cava avrebbe potuto conoscere, sul piano generazionale, un salto di qualità sul piano manageriale . E così è stato. “Latincalce” ha rappresentato per Itri ma anche i limitrofi centro del sud pontino un mini sogno industriale da affiancare a quella reale dell’attività agricola e, nello specifico, di quella olivicola. La cessione di questo stabilimento ad una società del nord ha spezzato questo sogno e, con esso, le prospettive di lavoro per i dipendenti del sito produttivo realizzato in contrada San Gennaro e , probabilmente, per i rispettivi figli e nipoti.
La politica, poi. Mario Corpolongo ha saputo dimostrare come l’impegno nelle istituzioni fosse compatibile con quello imprenditoriale. Anzi aveva immaginato tra i primi che, senza “sconfinamenti” di campo, i due ambiti potessero essere perseguiti nell’esclusivo ed unico interesse dei cittadini. Corpolongo aveva deciso di indossare una particolare maglia, quella bianca democristiana di cui è stato a lungo consigliere comunale e, dopo aver accantonata per motivi di opportunità per un breve periodo, aveva accettato di guidare la stessa assemblea civica aurunca in cui la Dc, a differenza di alcuni comuni del Golfo, era numericamente importante ma non egemonica sul piano politico.
A Itri hanno sempre “contato” le esperienze partitiche del Psi e del Pci e Corpolongo, quale massima espressione della Dc alla testa del consiglio comunale , è stato sempre in grado di promuovere un proficuo dialogo con queste esperienze politiche si trovavano alla sua sinistra.
La terza scommessa vinta da Corpolongo è stata la famiglia. L’adorata moglie Rosalia suoi figli Alessandra, Daniela, Franco e Antonello gliel’hanno tributato domenica affiancati da numerosi cittadini partecipanti, commossi, ai funerali celebrati presso la chiesa di San Michele Arcangelo nel centro storico di Itri. L’hanno fatto con un solo sentimento: una sincera gratitudine!
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