GAETA – Il Sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Alfredo Mattei ha disposto la convalida del sequestro delle due grandi anfore romane che il personale della Squadra mobile della Questura di Caserta, insieme al personale Guardia Costiera di Napoli, aveva sequestrato nei giorni scorsi nell’abitazione di un 76enne ex consigliere comunale di Gaeta. Se l’uomo e la moglie erano stati denunciati a piede libero per detenzione illegale di questo materiale archeologico, la Procura di Cassino ha disposto nuovi accertamenti, questa volta da parte degli agenti del commissariato di Polizia e della Guardia Costiera di Gaeta, per definire la provenienza delle due anfore, una della quale risalente all’epoca precristiana.
Come si ricorderà il sequestro delle due anfore era avvenuto quasi per caso: gli inquirenti campani erano giunti a casa del 76enne ex consigliere comunale di maggioranza per un’altra vicenda. L‘uomo di recente è stato coinvolto in un’altra più ampia e delicata inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere per la gestione di alcuni corsi di formazione tenuti da una società di Castelvolturno di cui era docente. Per questa attività sono indagati per corruzione, oltre al titolare della società domiziana, due funzionari della filiale gaetana dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centro settentrionale.
Nell’ambito del rinnovo della concessione demaniale presso il porto commerciale di Gaeta sarebbe stata avanzata, da parte di uno parte dei due funzionari del network, una richiesta per ottenere un posto di lavoro in cambio del rinnovo della concessione portuale