MINTURNO – Le prove schiaccianti e la gravità dell’episodio. Con queste motivazioni il Gup del Tribunale di Cassino, Claudio Marcopido, ha condannato a cinque anni di reclusione Ciro Milo, il 32enne di Mondragone che il 28 marzo scorso tentò di uccidere a Scauri tre fratelli del posto di 70, 56 e 60 anni. L’uomo, nei confronti del quale la Procura aveva chiesto il giudizio immediato dopo le scrupolose indagini della Compagnia di Formia, ha chiesto ed ottenuto, attraverso l’avvocato Nello Sgambato, di beneficiare dei vantaggi del patteggiamento con la sempre grave accusa di tentato omicidio.
I tre si trovavano a bordo di una Fiat Multipla quando fu centrata all’altezza dei finestrini e della portiera da cinque colpi di pistola calibro 7.65 sparati da distanza ravvicinata da Milo che, all’epoca, dei fatti, si trovava agli arresti domiciliari proprio a Scauri, icn via Pietro Apostolo, nei pressi della chiesa dell’Immacolata. Le tre vittime – e l’ha ricostruito la Procura nella richiesta di giudizio immediato inviata al Gup – si recarono da Milo per chiedere il pagamento dell’affitto di una abitazione di loro proprietà. Seguirono momenti concitati. I tre fratelli si salvarono per miracolo, riuscirono a chiedere l’intervento dei Carabinieri che fecero irruzione nell’abitazione occupata dal 32enne, a Scauri per scontare ai domiciliari tre anni e mezzo di reclusione per un cumulo di pena per spaccio di droga e reati contro il patrimonio ma in ritardo nel pagamento dell’affitto da cinque mesi.
Il 32enne inizialmente non rispose ma alle loro insistenze replicò minacciandoli di sparare cosa che poi ha fatto. Nella successiva perquisizione i Carabinieri del Maggiore Michele Pascale sequestrarono a Milo la pistola illegalmente detenuta che nel frattempo aveva cercato di occultare nella vicina spiaggia dei Sassolini. Dopo la richiesta della Procura, il Gup Marcopido ha deciso di by-passare lo svolgimento dell’udienza preliminare e ha disposto il processo per Milo in cui ha dovuto difendersi dalle accuse di tentato omicidio, evasione dagli obblighi domiciliari e – come detto – detenzione illegale di arma da fuoco.
(In copertina, foto di repertorio)