LATINA – La Regione Lazio trovi una soluzione dopo aver comunicato che i rifiuti prodotti dalle province di Latina e Frosinone non potranno essere più conferiti nella discarica, satura, dell’Ecologia Viterbo. Con questo monito il presidente Gerardo Stefanelli è intervenuto lunedì nelle fasi iniziali del consiglio provinciale che ha voluto “congelare” le scelte effettuate dal commissario regionale ad acta di individuare tre siti alternativi ad Aprilia e a Cisterna.
“La decisione finale spetta ai territori – ha detto Stefanelli – e dunque all’assemblea dei sindaci dell’ex Ato 4. Il tema dei rifiuti è uno dei tanti problemi che mi sta a cuore e su cui si deve trovare necessariamente una soluzione idonea sia per la salvaguardia dell’ambiente che dei cittadini”. In effetti la Regione Lazio, attraverso il commissario ad acta, aveva individuato tre siti in cui realizzare altrettanti impianti di trattamento dei rifiuti attraverso il sistema del trattamento meccanico biologico. Quelli dell’ex cava Stradioli ad Aprilia e i due di Cisterna rispettivamente presso l’ex stabilimento Goodyear e l’area della società Scavilava. I due comuni hanno deciso di impugnare al Tar le soluzioni ubicative della commissario ad acta ma se la regione è intervenuta con la sua nomina è perché la politica pontina non ha deciso sinora dove e come gestire i propri rifiuti”.
“Ci troviamo nella tempesta perfetta, in cui la Provincia non ha più le competenze ( se mai le avesse avute) per realizzare una discarica – ha aggiunto il presidente Stefanelli – La provincia non ha più competenza neanche come organo di coordinamento per la gestione”. L’istituzione degli Egato, composto da tutti i comuni pontini, dovrà essere accompagnata dagli atti regolamentari attuativi che la giunta regionale emanerà nei prossimi mesi. In questi provvedimenti si sostanzieranno i principi da fissare nello statuto e nuovo ente, una regolamento del funzionamento dei rispettivi organi ( Assemblea dei sindaci, Presidente e consiglio direttivo, direttore generale) ed altre discipline di dettaglio attuative della legge regionale.
Insomma la decisione spetta al nuovo egato che non è ancora operativo. Lo ammette lo stesso numero uno dell’ente di via Costa: “Il nostro compito al momento è approfondire la propria attività di pianificazione, con uno studio di maggior dettaglio sulle aree idonee, individuate dal processo di pianificazione pregresso: e cioè atti del consiglio, dei dirigenti e dei commissari nominato dalla regione. La stessa Regione ci ha chiesto la disponibilità ad effettuare una valutazione ambientale strategica sui siti individuati come potenzialmente idonei. Stiamo valutando se farla. La valutazione servirebbe a confermare o smentire l’idoneità dei siti individuati dal commissario. Al di là dei risultati di questa pianificazione sarà comunque l’egato a dover decidere se fare una discarica pubblica, che progetto elaborare, dove ubicarlo, con quali soldi realizzarlo e come gestirlo”.
Intanto società pontine interessate dalla chiusura della discarica di Viterbo (la società Ecologia Viterbo sperava nell’ampliamento di un invaso di 63.550 metri quadrati tale da accogliere quasi 960mila metri cubi di immondizia) attendono che la Regione autorizzi l’integrazione della tariffa dopo la decisione di trasferire i rifiuti nel nord Italia e finanche all’estero. E’ il caso del Centro servizi ambientali di Castelforte. Se non avrà la contezza che la differenza dei suoi costi (conferirà i rifiuti trattati in Olanda) non sarà riconosciuta dalla Regione, già dalle prossime ore non raccoglierà più l’immondizia proveniente dai diversi comuni del sud pontino di cui è appaltatrice.
A garantire la sua disponibilità a risolvere – o almeno – i problemi dei 33 comuni pontini è la Rida Ambiente di Aprilia, pronta, attraverso una dichiarazione di patron Fabio Altissimi, a calmierare i prezzi: “Altro che 240 euro a tonnellata! Noi ad oggi siamo in grado di garantire lo stesso prezzo di smaltimento applicato finora. Ossia 140 euro. Faremo risparmiare ai cittadini della provincia circa 100 euro a tonnellata. Questo nonostante gravi carenze decisionali della provincia di Latina e della Regione Lazio che non si decide ad indicare una discarica di servizio per il nostro impianto”.
Con una particolarità: i rifiuti gestiti dalla Rida Ambiente andrebbero in discarica e non – come intendono fare altri players del mercato – trasferire i rifiuti pontini nei termo valorizzati autorizzati. Non a caso la Rida intenderebbe bonificare a sue spese la discarica in località La Cogna ad Aprilia e poi sostenere la realizzazione di un termovalorizzatore per chiudere in loco il ciclo dei rifiuti.