GAETA – Nel giorno in cui il consiglio comunale di Gaeta con l’ennesima seduta sprint ha modificato il piano triennale delle opere pubbliche 2022-2024 recependo un finanziamento regionale di mezzo milione di euro finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno della pinacoteca Comunale d’arte contemporanea “Antonio Sapone” è arrivata sulla scrivania del sindaco Cristian Leccese e della segretaria comunale Patrizia Cinquanta un’interrogazione che rilancia uno dei misteri di Gaeta degli ultimi mesi: la persistente chiusura del museo civico all’interno della torre campanaria del palazzo municipale in piazza XIX Maggio
Fu uno dei momenti più “belli” della campagna elettorale- tenne allora a commentare il candidato sindaco Cristian Leccese. Il taglio del nastro del potenziale museo avvenne quindici giorni prima delle elezioni amministrative. Era il 28 maggio scorso quando si decise di rendere finalmente funzionale ed operativa la torre campanaria del comune. Da quel momento (e anche dopo il voto) è calato inspiegabilmente il silenzio su una struttura che, in grado di raccogliere “circa 500 reperti riguardanti la storia cittadina”, sarebbe dovuta essere guidata dal signor Salvatore Gonzalez.
I numeri non tornano secondo quanto scrive in un’interrogazione inviata ai vertici dell’amministrazione comunale il capogruppo della lista “Insieme con Silvio D’Amante”. L’ex sindaco di Gaeta ora ha chiesto di avere copia del progetto riguardante la realizzazione il “Museo Civico “, di conoscere il costo del progetto, di sapere se i reperti siano o meno di proprietà del Comune di Gaeta o di privati cittadini e di associazioni, se ci siano in essere convenzioni per la gestione del Museo ed eventuali impegni economici le modalità di scelta del direttore del Museo. E su una istanza (la più importante), in conclusione, si sofferma l’ex primo cittadino: “Quali sono, e se ci sono, i motivi della non apertura al pubblico del suddetto Museo Civico?”
Sollecitato da più parti a chiedere addirittura una seduta monotematica sulla mancata apertura di questa misteriosa strutturale museale, il capogruppo D’Amante è stato travolto sui social da altri interrogativi. A porli è stato l’ex consigliere comunale di Demos, Franco De Angelis, che ha tentato di mettere il coltello nella piaga. L’ha fatto chiedendo di conoscere se il museo civico di Gaeta sia o meno iscritto all’Omr, l’organizzazione museale Regionale (“e se non lo fosse il Comune può dire di aver inaugurato un Museo?”) , quali titoli accademici ha il direttore, se esiste un inventario dei reperti esposti e se quelli in mostra – ma nessuno le ha mai viste – siano o meno “opere inventariate dal Ministero della Cultura”.