ITRI – “Tredici mesi di silenzi, di ritardi e di mancate risposte”. Nella vita professionale non sono Pubblici ministeri ma è durissima la requisitoria che gli avvocati Antonio Fargiorgio, Tiziana Ialongo e Vittoria Maggiarra, in qualità di consiglieri comunali d’opposizione “Itri Facciamo Futuro” hanno formalizzato nei confronti dell’amministrazione del sindaco Giovanni Agresti (e ora della facente funzione Elena Palazzo) dopo oltre un anno dalla vittoria alle amministrative del 3 e 4 ottobre 2021. Per i tre esponenti dell’opposizione “le promesse e le speranze di una fantomatica ripartenza sono andate completamente in fumo, figlie dell’incapacità di chi ci governa nel fornire risposte alle giuste istanze dei cittadini ed un’adeguata soluzione ai problemi di Itri”.
“Tante, troppe situazioni sono rimaste sul tappeto, senza che la maggioranza abbia saputo non soltanto risolverle, ma addirittura neppure affrontarle. Chi aveva sbandierato di rivoltare Itri, di farla ripartire, si è dovuto scontrare con una realtà caratterizzata dalle proprie inefficienze e dal proprio immobilismo. Non un lavoro pubblico strategico, uno soltanto, che abbia interessato la nostra cittadina; non un’opera pubblica che in qualche modo rivelasse la tanto sbandierata, quasi avveniristica, diversa visione di Itri. Il nulla più assoluto!” – tuonano i tre Consiglieri.
Itri Facciamo futuro osserva, per esempio, come diversi finanziamenti (oltre tre milioni di euro) lasciati in eredità dall’Amministrazione Fargiorgio (per il rischio idrogeologico, per la provinciale Itri-Sperlonga, per il plesso ‘A’ di via della Repubblica, per la pubblica illuminazione del centro storico, per il rifacimento di via Edera…) “non hanno visto compiere quei passi amministrativi necessari perché le opere venissero finalmente realizzate. Dopo tantissime nostre sollecitazioni, soltanto il progetto della videosorveglianza pare procedere, seppur a singhiozzo ed a rilento. Ed in ogni caso, quel progetto non sarà mai figlio dell’attuale maggioranza”
Uno spartiacque è stata anche la frana alluvionale del 3 e 4 novembre 2021 per la quale questa componente d’opposizione denuncia sul piano politico un “perdurante immobilismo”. E lo tengono a sottolineare gli avvocati Fargiorgio, Ialongo e Maggiarra: “Abbiamo dato e confermiamo la nostra assoluta disponibilità a collaborare, perché stiamo dalla parte di quei cittadini che hanno diritto di ricevere risposte certe ad un anno oramai dall’accaduto. Un’Amministrazione che funzioni veramente deve essere capace di affrontare, correttamente e tempestivamente, tutte le problematiche che le si prospettano davanti. Ciò che in un anno non è avvenuto. Tanti sono i cittadini interessati dalla questione dei pozzi privati ancora in attesa (e chissà per quanto tempo ancora lo saranno…) che l’Amministrazione comunale riattivi i tavoli tecnici avviati in Regione dall’Amministrazione Fargiorgio e che dia un senso al percorso in quella sede iniziato. Invece, nonostante le diverse sollecitazioni del nostro gruppo consiliare, nulla si muove e le ragioni dell’inerzia pensiamo siano a tutti evidenti: interessi familiari, di amicizie e professionali, che in altri tempi avrebbero portato alcuni ad evocare lo spettro della Procura della Repubblica, ma che invece oggi vengono di fatto tollerati (ma non da noi)”.
“Quei cittadini meritano una risposta chiara e se l’attuale Amministrazione non ritiene questa problematica una priorità, allora deve avere l’onestà politica ed intellettuale di affermarlo. Invece, il silenzio serbato sulla vicenda e la continua mancanza di risposte alle nostre sollecitazioni denunciano una chiara presa di posizione sulla tematica, chiara almeno a chi, come noi, sa cogliere i fatti nella loro essenza e non si lascia bendare gli occhi da discorsi o promesse inconcludenti. Dei suoi ritardi, del continuo inseguimento dell’emergenza, la giunta Agresti ha fatto il proprio segno distintivo nel suo primo anno di vita. Basti pensare alla scarsa pulizia del paese (nel centro abitato come nelle zone di campagna) che specialmente nella stagione estiva ha raggiunto vette mai viste prima. La precedente Amministrazione faceva disporre sin dai primi giorni del mese di giugno l’assunzione di operai ausiliari dalla ditta che eroga il servizio di raccolta differenziata, proprio per affrontare le criticità legate al periodo estivo in cui si registra notoriamente un aumento delle presenze ad Itri. Quest’anno, la decisione è stata presa con colpevole ritardo, soltanto il 25 agosto e soltanto a seguito delle doglianze e delle polemiche, riportate anche sulla stampa, da parte di tanti cittadini totalmente insoddisfatti del servizio. Ne è stata restituita una pessima immagine di Itri. Tante strade di campagna sono rimaste senza interventi; i pochissimi contemplati, sono stati disposti soltanto a fine agosto, a stagione estiva terminata, con enorme disservizio per chi nelle zone interessate ha la propria abitazione, principale o di vacanza, e che quelle vie ha dovuto necessariamente percorrere. Ed anche qui ci piacerebbe conoscere i criteri che hanno sovrinteso alla scelta di quelle pochissime strade oggetto di intervento; magari, scopriremmo che sono state privilegiate zone ove ci sono interessi familiari o di amicizie di persone legate o comunque vicine all’Amministrazione”.
“Delle esigenze degli altri cittadini, della stragrande maggioranza dei cittadini, evidentemente, interessa poco o nulla. L’incapacità ed i ritardi nella gestione del fenomeno degli incendi, per finire; la presunzione di poter risolvere autonomamente la problematica – rincara la dose Itri Facciamo Futuro – ha portato a respingere la disponibilità fornita da associazioni che da anni operano sul territorio e che ne conoscono ogni piccolo angolo e che sarebbero state di enorme, decisivo aiuto nella lotta a quel triste fenomeno. La Regione è stata interessata troppo tardi, soltanto nella prima settimana di agosto e l’invio di forze ausiliarie si è verificato dopo l’11 agosto, quando al nostro territorio erano state già inferte ferite profonde, che potevano evitarsi con una maggiore oculatezza e capacità di governo. Il paradosso è stato che dopo l’11 agosto non si sono più verificati incendi; forse, la presenza di queste forze sul territorio e l’instaurazione di un tavolo tecnico sin dal mese di giugno (come da noi richiesto) avrebbero costituito un deterrente per gli scellerati che ogni anno attentano al nostro inestimabile patrimonio naturalistico”.
L’affondo finale dei tre Pm-avvocati Fargiorgio, Ialongo e Maggiarra è decisamente severo: “Prendiamo atto che Itri non è mai ripartita, anzi. Ha fatto dei passi indietro, preoccupanti. L’attuale maggioranza si è rivelata sotto diversi profili inadeguata ed impreparata. Forse è arrivato il momento che qualcuno ne prenda atto ed agisca di conseguenza.”