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Formia / La dottoressa Rosanna Picano non è più la Comandante della Polizia locale

FORMIA – Tanto Tuonò che piovve. La dottoressa Rosanna Picano non è più la Comandante della Polizia locale del Comune di Formia. Almeno per ora. Lo ha deciso il sindaco Gianluca Taddeo firmando sei decreti che assegna le guida degli altrettanti settori della sempre complicata macchina amministrativa del Comune. I provvedimenti sindacali sono per il loro 90% fotocopia gli uni con gli altri e, attesi dopo 11 mesi di mandato amministrativo, sono stati concepiti per applicare la rotazione tra le figure apicali dell’ente alla luce della recente giurisprudenza fornita dalla Corte di Cassazione.

Il principio, legittimo, è stato applicato però per la sola dottoressa Rosanna Picano che, grazie al decreto numero 21 del 14 novembre del sindaco Taddeo, ha assunto l’incarico dirigenziale del settore 1° che comprende i soli “Affari generali e anagrafe” e, nello specifico, gli uffici “Assistenza organi istituzionali Affari generali, Area amministrativa, Urp, servizi demografici, Elettorale, Protezione civile, Sicurezza, Trasporto pubblici locale, Tsp, il Ced, la transizione digitale e – ciliegina sulla torta – l’immancabile Privacy. La decisione del sindaco Taddeo era nell’aria dal 9 novembre, da mercoledì scorso, quando il Tar del Lazio, adducendo la motivazione “Non sussiste il grave danno ed irreparabile”, aveva respinto la richiesta di sospensiva presentata dalla dottoressa Picano relativamente all’efficacia di parte del contenuto della delibera numero 135 del 31 maggio che varava la coraggiosa riorganizzazione degli uffici e dei servizi dell’ente.

Quella delibera, ora “resuscitata” dalla Giunta formiana dopo essere stata giustamente ibernata in attesa delle contromosse dell’alta dirigente, ridimensionava il comando di Polizia Municipale. Nel senso che non sarebbe stato più un settore autonomo con un proprio budget di spesa ma veniva smembrato in due sezioni, Polizia amministrativa e polizia stradale. Come da noi annunciato all’epoca “costretto” ad indossare simbolicamente la divisa sarà con il decreto numero 27/2022 del sindaco di Formia il dirigente che, dopo l’”infornata” dei sei decreti sindacali, è diventato il più potente a servizio della Giunta Forza Italia-Fratelli d’Italia. Si tratta dell’avvocato Domenico Di Russo che, sinora dirigente dell’avvocatura comunale, ha assunto la guida della Polizia e delle Attività produttive e, nello specifico, un’altra “pioggia” di uffici: Contratti, Centrale unica di committenza, Polizia amministrativa, polizia stradale, Suap, Attività produttive e commercio.

Si tratta di responsabilità prestigiose che potrebbero provocare anche un possibile conflitto di competenze nel senso che l’avvocato Di Russo, in qualità di legale del comune di Formia, potrebbe diventare improvvisamente controllore e controllato nello stesso tempo. Il resto degli incarichi del sindaco Taddeo ha confermato le anticipazioni della vigilia. O quasi. Con il decreto numero 22 la dottoressa Tiziana Livornese resterà a guidare le risorse umane (il personale del comune) ma le sono state conferite le deleghe alla Cultura e ai Servizi sociali. Con il decreto 24 il ciociaro Daniele Rossi è stato confermato al settore “Economico-finanziario, Entrate e patrimonio”, con quello 26 il dirigente fiduciario del sindaco Taddeo Bonaventura Pianese si occuperà del sesto settore (Urbanistica e gestione del territorio) mentre il secondo responsabile di settore incaricato dopo una selezione indetta ai sensi dell’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000, Giuseppe Caramanica, sembra “rincorrere” l’avvocato Di Russo nel borsino del dirigente più influente. L’Architetto di Penitro è stato investito delle responsabilità dei Lavori Pubblici, Manutenzione, reti tecnologiche, Ambiente, Cimitero e Igiene Urbana. Insomma mezzo comune di Formia con la stessa indennità economica degli altri colleghi dirigenti

Il sindaco Taddeo per firmare i sei decreti ha dovuto attendere – come detto – il responso della richiesta (fallita) di sospensiva della dottoressa Picano alla delibera di Giunta sulla nuova riorganizzazione degli uffici e dei servizi ma ha preso spunto dal suo piano triennale della corruzione che, licenziato dalla Giunta lo scorso 29 aprile, prevede “la rotazione ordinaria del personale quale misura obbligatoria di prevenzione” ed evidenzia “l’obbligatorietà della rotazione dopo dieci dall’incarico e, comunque, ordinariamente con cadenza quinquennale”. Lo stesso piano triennale di prevenzione della corruzione, tuttavia, aveva stabilito che la “rotazione ordinaria potrà tener conto delle peculiarità professionali ove possibile”.

Insomma – aveva deliberato la Giunta Taddeo – “non faremo prigionieri”. Una recente sentenza della Corte di Cassazione è andata oltre “non consentendo di ritenere applicabile l’articolo 2013 del Codice civile risultando la regola del rispetto di determinate specifiche professionalità acquisite non compatibile con lo Statuto del dirigente pubblico”. In sintesi, un dirigente, come la dottoressa Picano, anche se è vincitrice di un concorso di comandante della Polizia locale, non può continuare a svolgere quel ruolo sino alla pensione. Si è aggiunta poi la delibera 480/2022 dell’Autorità anti corruzione che ha ribadito l’obbligatorietà della rotazione ordinaria “anche al personale della Polizia locale, finanche di enti di ridotta dimensione”. Il sindaco Taddeo sa, per primo, che l’adozione del decreto dirigenziale numero 21, quello notificato martedì mattina alla dottoressa Picano (che ha deciso di “smaltire qualche giorno di ferie”) sarà impugnato. Il primo cittadino di Formia ha deciso di procedere alla rotazione ordinaria dei dirigenti per “prevenire forme di corruzione” ma su un punto è stato chiaro: i suoi decreti non devono e non possono rappresentare una “deminutio” delle condizioni economiche fruite precedentemente dai dirigenti”. Non la pensa così l’ormai ex Comandante Picano che ha già inoltrato al suo legale, l’avvocato Giuseppe Garofalo, il decreto sindacale numero 21/2022 per “decidere il da farsi”.

La dirigente ha davanti tre opzioni: ricorrere al giudice del lavoro del Tribunale, impugnare il solo decreto sollecitando al Tar una sua sospensiva oppure chiedere allo stesso primo grado della magistratura amministrativa di esaminare la sua legittimità in occasione del giudizio di merito sulla delibera della riorganizzazione degli uffici e dei servizi. L’obiettivo della dottoressa Picano e della sua difesa è uno soltanto….far affermare come sussista ora, come non mai, “il grave danno ed irreparabile”…

La questione è delicata e da parte dell’amministrazione comunale c’è stata una presa di posizione inattesa…quella del presidente del consiglio comunale Pasquale Cardillo Cupo. Dimenticando per qualche istante di svolgere un importante ruolo istituzionale, l’avvocato Cardillo Cupo ha voluto sostituirsi al capogruppo di maggioranza: “A Formia, dopo decenni di immobilismo, l’amministrazione comunale guidata da Gianluca Taddeo esegue una completa rotazione dei dirigenti al fine di armonizzare il lavoro degli uffici, migliorarne la produttività e la funzionalità. Un plauso al sindaco e alla Giunta per il lavoro svolto in questi mesi di studio e di lavoro per raggiungere un obiettivo importante del programma elettorale proposto alla città al momento del voto”.

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