SUD PONTINO – “Non molleremo mai la presa, ritenendo l’applicazione della ormai nota a tutti deliberazione regionale per l’istituzione dell’area sensibile del Golfo un punto fermo nell’ottica della tutela del mare e della sua salute”. E’ un annuncio a chiare lettere quello con il quale esordiscono Maria Rita Manzo e Beniamino Gallinaro dell’associazione “La barba di Giove” ritornando sulla questione che ormai tiene banco da anni e rispetto alla quale , secondo loro, “si è ancora distanti dalla realizzazione”.
Ed è proprio per questa loro percezione che ritornano sul tema, sottolineando innanzitutto la “delibera regionale” che ha ufficializzato la pubblicazione della cosiddetta Carta Vocazionale – comma 3 dell’articolo 15 della legge regionale 16/2020 – sull’acquacoltura; dipoi la “richiesta di sgombero degli impianti in concessione e di sua competenza” da parte del Comune di Formia.
“Ci aspettiamo che anche gli altri Comuni interessati , tra i quali Gaeta ,non siano esitanti e che si ponga unitariamente ed energicamente in campo l’azione politica ed amministrativa giusta e in grado di mettere la parola fine alla delocalizzazione dell’impiantistica di acquacoltura e allo spostamento di essi off shore , come ormai da decenni ci si aspetta che avvenga. Rammentiamo, infatti, che le concessioni relative all’acquacoltura sono diventate di competenza dei Comuni e che , pertanto, diventa atto dovuto procedere in tale direzione. Ciò, considerando che la carta vocazionale sopracitata indica chiaramente quali siano le zone in cui è consentita la collocazione degli impianti e quali le aree in cui, invece, è preclusa. Tra queste ultime, figura ovviamente quella rappresentata dal golfo di Gaeta, compresa tra Punta Stendardo e il promontorio del Monte d’Argento”.
“Siamo sempre più preoccupati per la salute del nostro mare e per le ricadute che il suo inquinamento produce sul piano dell’equilibrio dell’ecosistema marino. Non c’è la possibilità di una risoluzione definitiva immediata, ma il disinquinamento del Golfo richiede passi in avanti decisi e non si posso ulteriormente tollerare posizioni ambigue o solo di facciata. Questo riguarda tutti , nessuno escluso, e obbliga categoricamente alla responsabilità e alla immediatezza dell’azione. Non servono più le discussioni e gli annunci; serve categoricamente andare oltre ogni equivocità e perplessità , rompere definitivamente gli argini e , nel rispetto dell’economia e della salute del nostro golfo , prendere la decisione con atti politici ed amministrativi concreti” – è l’appello che lanciano Maria Rita Manzo e Beniamino Gallinaro.