FORMIA – Ormai è ufficiale: giovedì la Formia Rifiuti zero avrà il suo amministratore unico, il terzo, dopo Raphael Rossi e Michele Bernardini. La conferma alle nostre anticipazioni è arrivata lunedì sera dal sindaco Gianluca Taddeo: giovedì è in programma l’assemblea dei soci – i comuni di Formia e Ventotene – che dovrà ratificare la scelte che lo stesso primo cittadino avrebbe dovuto assumere al termine di una selezione che ha conosciuto i tempi di una tartaruga. Le diciassette candidature erano scaturite da due avvisi avvolti da un riserbo davvero impenetrabile. Il primo, pubblicato il 16 giugno scorso, era scaduto dopo appena 20 giorni, il 6 luglio. Il secondo, riaperto il…5 luglio, aveva conosciuto un nuovo termine, le ore 24 del 18 luglio scorso.
Le domande di partecipazione sono state naturalmente secretate. Di sicuro – secondo quanto prevede l’articolo 3 dello stesso Avviso – dovranno contenere i requisiti dell’ “adeguata professionalità, qualificazione ed esperienza rispetto all’incarico da ricoprire” nel prossimi tre anni, oltre che gli elementi desumibili dal curriculum vitae di ciascuno dei 17 candidati. Secondo quanto trapelato le iniziali proposte di guidare la società municipalizzata che gestisce il ciclo dei rifiuti a Formia e a Ventotene sarebbero state scremate per essere racchiuse sulle dita di un mano da parte della commissione composta dalla segretaria comunale Marina Saccoccia , dal dirigente del settore Opere Pubbliche ed Ambiente Giuseppe Caramanica e, in rappresentanza comune di Ventotene, dal consulente “gratuito” in materia di rifiuti, l’attuale comandante della Polizia locale del comune di Sezze Lidano Caldarozzi.
Il sindaco Taddeo ha dichiarato che “il compito della selezione è stato ultimato”. Che abbia o meno deciso il capo dell’Amministrazione formiana non lo ha detto; probabilmente perché un ultimo passaggio deve essere istituzionalmente compiuto con l’altro socio, il comune di Ventotene e, dunque, con il sindaco Carmine Caputo. Naturalmente in questi giorni c’è molto fermento in via Santa Maria Cerquito, in località ex Enaoli, dove c’è il quartier generale della Formia Rifiuti zero. Qualche dipendente sostiene di aver incrociato l’ex direttore tecnico Raffaele Rizzo dal quale avrebbe ricevuto questa rassicurazione: “Ci vediamo giovedì”. E giovedì 24 novembre è in programma l’Assemblea dei soci per la nomina del nuovo Amministratore unico.
Sarà il tecnico di Agropoli a guidare per i prossimi tre anni la Frz? I bookmakers d’oltremanica avrebbero fatto affari d’oro a tal riguardo. In molti giurano che la candidatura di Rizzo sia presente nel novero dei curricula vitae vagliati dalla commissione tecnica indicata dalla Giunta Taddeo. Rizzo, in effetti, ha già lavorato in località ex Enaoli nella fase conclusiva del mandato amministrativo del sindaco Paola Villa nel 2021. Sarebbe stata proprio la professoressa di scienze a proporre il suo nome, ma i rapporti con l’allora amministratore unico Raphael Rossi non furono idilliaci . Rizzo non superò il primo periodo di prova di sei mesi ed il socio di maggioranza, il comune di Formia, chiese una proroga di ulteriori sei mesi prima della decisione di assumerlo. La conclusione fu traumatica per Rizzo: fu invitato a lasciare il suo posto di comando presso la Frz. Troppi problemi, troppe accuse con una coda polemica e velenosa attraverso una diretta senza interlocuzione, su un canal social, al punto che le esternazioni shock di Rizzo sulla gestione industriale della Formia Rifiuti Zero furono – pare senza alcun esito investigativo – monitorate dal gruppo di Formia della Guardia di Finanza.
Rizzo ha convinto i selezionatori dell’Amministrazione formiana? E’ prematuro dirlo anche perché lo stesso bando boccerebbe il suo profilo. Lo si legge dall’articolo che boccia il candidato che “sia stato licenziato, destituito o dispensato dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione per persistente ed insufficiente rendimento oppure sia stato dichiarato decaduto da un pubblico impiego”. La politica, intanto, è in religioso silenzio su quanto sta avvenendo per la futura governance della Formia Rifiuti Zero. Ad interromperlo era stata, per prima, la capogruppo della lista di centro sinistra “Guardare Oltre”, Imma Arnone, a cui successivamente si sono affiancati, in una sfida tutta a sinistra, i consiglieri del Partito Democratico Alessandro Carta e Luca Magliozzi
“Si sta perdendo troppo per la nomina del nuovo Amministratore unico, e il ritardo non può essere giustificato dal fatto che il comune di Ventotene ha cambiato un membro della commissione (Caldarozzi aveva preso il posto il 19 settembre del direttore della riserva marina di Ventotene e Santo Stefano Antonio Romano,ndr)” – osservano i due esponenti Dem. “È da aprile scorso che il sindaco di Formia Taddeo aveva preannunciato un consiglio comunale ad hoc ma – come al solito – solo annunci. La Frz, essendo una società a totale capitale pubblico, ha il merito di aver tenuto lontane eventuali infiltrazioni malavitose. Ma non solo, una società che da un capitale iniziale di 10mila euro in 6 anni l’ha aumentato fino a 600 mila euro, con le tariffe costantemente più basse della provincia. Ha investito su asset aziendali come l’acquisto della flotta mezzi, senza gravare sulle casse comunali. Malgrado le turbolenze interne tra Rossi e Rizzo e l’arrivo della pandemia, ha gestito lo smaltimento dei rifiuti solidi senza grossi affanni. Siamo sempre più convinti che la nascita della Formia Rifiuti zero sia stata la scelta migliore per il nostro Comune” – concludono con una chiara ed inequivocabile attestazione di merito politico all’ex sindaco Sandro Bartolomeo.
Ma il centro sinistra cittadino si dichiara convinto che il prolungato vuoto gestionale in seno alla Frz – da tempo alcuni fornitori lamentano il mancato pagamento di alcune fatture, un onere che in estate si era assunto il presidente del collegio sindacale Francesco Mercuri – abbia partorito un avviso pubblico che il 14 novembre la Dirigente dell’ufficio personale del comune Tiziana Livornese non avrebbe mai firmato se la Frz fosse stata già di un Amministratore unico.
Il comune di Formia ha deciso di “svuotare” la sua società municipalizzata. Come? Ha fatto fatto scegliere al suo personale dipendente distaccato presso la Frz di manifestare la propria preferenza: se resterare presso la stessa società o rientrare presso l’ente. Il comune ha posto come termine il 30 novembre, mercoledì della prossima settimana. Coloro che decideranno di rientrare – se lo faranno accetteranno di privarsi di alcuni benefit, come la quattordicesima mensilità – hanno a disposizione un posto come operatore amministrativo (con capacità di uso del Pc per video scrittura, posta elettronica e software gestionali) presso il settore Affari legali, due posti come commesso presso la farmacia comunale ed un posto di magazziniere presso il settore economico finanziario-economato.
Ma c’è di più. L’avviso permette anche al “restante personale” interessato di fare ritorno negli organici del comune – già tre addetti della Frz nei mesi scorsi l’hanno fatto accettando di prestare servizio presso il cimitero di Castagneto – “verrà assegnato presso il settore Lavori Pubblici per lo svolgimento di mansioni relativi alla categoria di inquadramento nell’ambito della squadra operai”. Durissimo l’atto d’accusa della capogruppo Arnone: “Questo avviso pubblico è un provvedimento di gravissima irresponsabilità. Il socio di maggioranza sta compiendo un vero e proprio infanticidio amministrativo dimenticando che le eventuali ricollocazioni dei dipendenti comunali della Frz costeranno il 30% in più rispetto agli attuali costi di gestione. La Giunta Taddeo se vuole davvero bene a Formia si fermi”.