GAETA – Soltanto la prossima settimana la Procura della Repubblica di Cassino nominerà un proprio consulente di fiducia per contribuire a risolvere i tanti misteri che circondano tuttora lo scheletro umano rinvenuto sotto una coltre di due metri di sabbia nel tratto iniziale del litorale di Sant’Agostino, nei presso dello stabilimento “Riva di Enea”, a Gaeta. Lo si apprende da fonti investigative del Commissariato di Polizia di Gaeta dopo il macabro rinvenimento di alcune ossa – probabilmente spostate dalle mareggiate degli ultimi giorni- da parte di due passanti che mercoledì mattina, dopo giorni di maltempo, stavano correndo in riva al mare.
Il consulente del Pm dovrà innanzitutto risalire al sesso e all’età della persona trovata nella sabbia, definire la causa del decesso e quando sarebbe avvenuto. Gli esami istologici e di laboratorio sullo scheletro, che si trova ancora a Gaeta, serviranno anche per prelevare il Dna per compararlo con quello delle molte persone scomparse negli ultimi anni nel Lazio e nella vicina Campania. Erano stati gli stessi agenti del Vice Questore Michele Pota a decidere di scavare una buca all’altezza del tratto di battigia in cui erano spuntate quelle ossa rimosse dalla sabbia dalle violente mareggiate di quest’ultimi giorni.