FORMIA – Una giornata di sole leggermente fredda, ma tersa e bellissima dopo giorni uggiosi e ventosi è stata la migliore scenografia della commemorazione, sempre sentita e partecipata, in occasione del 79° anniversario della commemorazione dell’eccidio nazista che il 26 novembre 1943 rappresentò uno degli atti ed episodi più cruenti dell’occupazione tedesca di Formia dopo l’armistizio dell’8 settembre. L’iniziativa è stata organizzata dal centro socio culturale di Trivio in collaborazione con la parrocchia di Sant’Andrea sulla collina della Costarella, a ridosso del centro abitato della seconda frazione collinare di Formiua.
Qui il 26 novembre 1943 – quella mattina, in base alle cronache dell’epoca, c’era un sole tiepido come che ha illuminato domenica – otto civili inermi furono catturati e fucilati da più di cinquanta “SS”, agli ordini del tenente Kramer mentre gli alleati anglo-americani avviarono i loro devastanti bombardamenti dal mare. Per i tedeschi l’affronto del tradimento fu talmente duro, insopportabile. I tedeschi avevano avuto una serie di errate informazioni in base alle quali a Trivio si fosse mimetizzato un gruppo di nostalgici Badogliani che, proveniente dal nord Italia, era diretto nel Mezzogiorno che stava per essere liberato dalle truppe anglo americane. A Trivio in quei giorni si respirava un clima pesantissimo.
La fame e gli stenti furono alla base di un eccidio di cui fu vittima un giovanissimo cameriere di Formia che, sfollato, fu ucciso da un gruppo di cittadini di triviesi che ritennero il giovane partecipante ad un precedente rissa scoppiata nel mercato autorizzato dai tedeschi occupanti nell’attuale piazza Sant’Andrea. Questa miscela esplosiva si affiancò al timore di molti uomini adulti di essere rastrellati e mandati a lavorare al fronte. Per rappresaglia contro le continue azioni di sabotaggio, la mattina del 26 novembre 1943, gli uomini del tenente Kramer, dopo aver bloccato le vie d’accesso e circondato i borghi collinari di Castellonorato, Maranola e Trivio, fecero irruzione nelle case rastrellando un po’ tutti, compresi i vecchi e gli inabili. Dappertutto pianto e disperazione. Solo pochi uomini, alle prime avvisaglie, riuscirono a dileguarsi in località Costarella, alle spalle del centro storico di Trivio, ma, inseguiti dalle belve naziste ormai fuori controllo, furono catturati e fucilati barbaramente.
Domenica mattina ripetere i loro nomi a distanza di 79 anni ha provocato per quei triviesi ancora in vita che li hanno conosciuti sentimenti di commozione. Si trattò di Angelo Nocella, di 34 anni, di Luigi, Giovanni, Francesco e Ersilio Filosa, rispettivamente di 30, 73, 38 e 18 anni, di Antonio Guglielmo, di 38 anni, di Salvatore Marciano di 37 anni e di Alfredo Lagni, di 35 anni. I loro corpi quel giorno furono lasciati a terra fino a tarda sera, malgrado il pianto disperato e le implorazioni dei familiari. Le truppe tedesche, che se se andarono al grido di “Tutti kaputt!”, effettuarono un massiccio rastrellamento nel cuore di Trivio, radunarono tutti gli uomini, circa 400, nella piazza del paese e davanti al cimitero di Maranola furono caricati sulle camionette colme di soldati armati fino ai denti, incolonnati alla volta di Formia.
Formia, a distanza di 79 anni, con la simbolica presenza del neo sindaco Gianluca Taddeo, ha voluto rendere omaggio ai suoi martiri perché “non si può e non si vuole dimenticare”. Domenica mattina questi otto martiri sono stati ricordati e commemorati prima con una Santa messa in suffragio officiata nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea da Monsignor Giuseppe Sparagna, e seguire, la benedizione e la deposizione di una corona d’allora ai piedi del monumento realizzato ai piedi di Monte Redentore
Purtroppo, nonostante le ottime condizioni del tempo, la comunità di Trivio e, nello specifico, e la locale popolazione scolastica hanno disertato quello che si è rivelato essere un piccolo ma importante omaggio ai suoi martiri. Il loro gesto per difendere il dono della libertà contro “la negazione della vita, quella guerra di cui sentiamo il rumore delle armi alle porte dell’Europa”, è stato sottolineato dagli interventi del parroco del paese, Monsignor Giuseppe Sparagna, dal sindaco di Formia Gianluca Taddeo, accompagnato dal suo vice Giovanni Valerio, dal presidente del consiglio comunale Pasquale Cardillo Cupo, dagli assessori ai Lavori Pubblici e alla cultura, Eleonora Zangrillo e Fabio Papa e dai consiglieri comunali di maggioranza, Tania Forte e Luca De Meo, entrambi originari della vicina frazione di Maranola da cui sono arrivate le delegazioni delle associazioni “combattenti e reduci”, dei Carabinieri in congedo, e da Formia, quella dell’Anfi, l’associazione nazionale finanzieri d’Italia.
Il presidente del centro socio culturale di Trivio Luigi Saraniero, ha ricordato come quella della “Costarella sia, nonostante siano trascorsi 79 anni, una ferita aperta e sanguinante per le nostre comunità. Quello del 26 novembre 1943 fu un eccidio di civili inermi che non avevano nulla a che fare con quella guerra di occupazione . Anzi furono le principali vittime che furono giustiziate senza una benchè minima regione. Ci stiamo già adoperando perché, in vista dell’80° anniversario in programma tra un anno, perché quello di Trivio venga annoverato tra i più cruenti eccidi nazisti consumati in Italia dopo l’8 settembre. Da anni ci stiamo impegnando perché venga istituzionalizzata la data del 26 novembre. Può diventare un momento di riflessione per l’intera comunità cittadina contro le devastazioni, umane e materiale, della guerra!”.
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