GAETA – Avanti tutta! E’ catanese d’origine, vive a Campoli Appennino, in provincia di Frosinone ma da anni è l’assistente sociale del comune di Ponza. E’ l’”identikit” di Stefania Bucolo, è la vincitrice del concorso pubblico per titoli ed esame per la copertura di un posto di “istruttore direttivo-assistente sociale categoria D” indetto dal distretto socio sanitario Latina 5. L’ha deciso nella tarda serata di lunedì la commissione che, nominata dall’ente capofila, il comune di Gaeta, ha coordinato la prova orale cui sono stati protagonisti 17 dei 19 candidati che avevano superato con successo il 19 ed il 20 ottobre le iniziali due prove scritte.
“Per noi un cambia nulla… attendiamo il pronunciamento del Tar sulla nostra richiesta di sospensiva”. E’ stato questo il commento dell’avvocato Luca Scipione, il legale di Lena Errante, una dei 66 partecipanti iniziali al concorso che non superò il 19 ottobre scorso la prima delle due prove scritte. La dottoressa Errante ha impugnato l’intera selezione al Tar-sezione di Latina che nell’udienza del 7 dicembre sarà chiamata a concedere o meno la sospensiva. Intanto la ricorrente – e lo si è appreso nella giornata di martedì – aveva dovuto notificare il ricorso contro le presunte illegittimità, formali e sostanziali, del concorso non solo nei confronti dell’ente promotore (il distretto socio sanitario che raggruppa i comuni di Gaeta, Formia, Minturno, Itri, Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Spigno Saturnia, Ponza e Ventotene) ma anche di uno dei partecipanti. E a chi è stato notificato? Proprio al domicilio della dottoressa Bucolo che, prima classificata dopo le due prove scritte, era la più accreditata per vincere il concorso. Come puntualmente si è verificato.
La discussione del ricorso al Tar del 7 dicembre è molto attesa per alcune presunte illegitttimità riscontrate dall’avvocato Scipione. Innanzitutto questo concorso per un posto da assistente, scaturito da un’altra prova che prevedeva l’assegnazione di ben 19 posti per assistenti sociali per le esigenze del distretto socio sanitario Latina 5 – non è stato mai deliberato dall’assemblea dei sindaci del distretto Latina 5 ma deciso “in maniera unilaterale” dall’ente capofila, dal comune di Gaeta.
Qualcosa di anomalo si sarebbe verificato la mattina del 19 ottobre, giorno della prima prova scritta. Quando i 66 partecipanti erano già al loro posto presso il Palazzo della cultura per eseguire il compito d’esordio, la dirigente pro tempore dell’ufficio personale, la segretaria comunale Patrizia Cinquanta, con la determinazione dirigenziale numero 936 del 19 ottobre nominò tardivamente, intorno alle 9 del mattino, i componenti della commissione di valutazione. I criteri e subcriteri sarebbero stati deciso “solo durante lo svolgimento della prima prova e, dunque, dopo essere venuta a conoscenza dei nominativi dei partecipanti”. La signora Lena Errante nel ricorso al Tar è eloquente: “Io non ho ricevuta nessuna comunicazione sui criteri di valutazione. Mi hanno solo informata di non essere stata ammessa alla seconda prova”. E’ considerato un motivo di invalidazione del concorso – come detto – la tardiva definizione dei criteri di valutazione dei partecipanti. Lo prevede l’articolo 12 del Dpr 487 del 9 maggio 1994 secondo il quale “le commissioni esaminatrici, alla prima riunione, stabiliscono i criteri e le modalità di valutazione delle prove concorsuali, da formalizzare nei relativi verbali, al fine di assegnare i punteggi stabiliti alle singole prove”.
A dire dell’avvocato Scipione il comune di Gaeta non ha garantito “l’imparziale svolgimento ed il buon andamento della procedura concorsuale”. La definizione temporale dei criteri può creare il sospetto “che gli stessi siano stati finalizzati a favorire o sfavorire alcuni concorrenti, rispettivamente, in danno o a vantaggio di altri. Ne deriva che la determinazione dei criteri di valutazione dei titoli – scrive il legale della signora Lena – deve essere effettuata nella prima seduta della commissione giudicatrice, prima dell’esame delle domande, al fine di garantire la regolarità del procedimento valutativo e di evitare che la cognizione preventiva dei titoli posseduti dai ricorrenti determini criteri non obiettivi”.
La prova orale di lunedì 28 novembre, in effetti, era prevista per il 26 ottobre prima e per il 28 ottobre poi non si è mai tenuta alla luce di alcune vibrate polemiche politiche e per il fatto che lo svolgimento di questo complicatissimo concorso veniva ad essere ‘attenzionato’ da parte di alcuni organi d’informazione.
Secondo la signora Errante fu illegittima la commissione concorsuale. Avrebbe violato l’articolo 11 del regolamento sull’ ordinamento degli Uffici e dei Servizi del Comune di Gaeta. Prevede testualmente che “le commissioni esaminatrici sono presiedute dal dirigente del settore in cui è inquadrato il posto messo a concorso”. In sintesi, la commissione non sarebbe dovuta essere nominata dalla segretaria comunale in qualità di responsabile dell’ufficio personale, Patrizia Cinquanta,m da un altro dirigente, quello del settore Politiche sociali del comune di Gaeta, la dottoressa Annamaria De Filippis che invece diventò la sua presidente con l’apporto, quali componenti, di Maurizio Loreto Ottaviani, esperto del consorzio “Aipes”, della dottoressa ed istruttore direttivo Silvia Tatangelo (assistente Sociale del sempre presente consorzio Aipes” e, in qualità di segretario verbalizzante, della dottoressa Maria La Posta, istruttore Direttivo ed Assistente Sociale del distretto Socio Sanitario LT/5.
I giudici amministrativi del Tar di Latina sono stati invitati a sospendere l’efficacia dell’esito di questo concorso per un’altra possibile anomalia giuridica. La signora Errante lamenta la violazione dell’articolo 3 della legge 241/1990 sulla trasparenza degli atti amministrativi. La candidata afferma a caratteri cubitali di non aver ricevuto da parte del comune “nessun provvedimento o atto in ordine alla non ammissione alla seconda prova scritta disposta dalla commissione esaminatrice”. La determina della dottoressa De Filippis con cui sarà nominata vincitrice del concorso per assistente sociale la dottoressa Bucolo costituirà un’altra “nota integrativa” che l’avvocato Scipione trasmetterà, appena sarà possibile, alla cancelleria del Tar di Latina: “Questo incalzante avvicendarsi di determine, atti e verbali offrono un’infinità di elementi dai connotati fortemente indizianti sulla mancanza per lo svolgimento di questo concorso di quanto necessario….di trasparenza e imparzialità…”