MINTURNO – Ha un costo di 43mila euro, finanziato dalla Regione Lazio, ma non ha mai aperto. E’ lo sportello antiusura del Comune di Minturno, di cui nel dicembre 2012 era stata annunciata l’apertura. Ad oggi non si sa più niente. Su questo argomento interviene il Movimento 5 Stelle di Minturno con una lunga nota.
“Correva l’anno 2012 del Signore e nel mese di dicembre la stampa locale annunciava il raggiungimento di un grande obiettivo: l’approvazione del progetto dello sportello antiusura nel comune di Minturno finanziato dalla Regione Lazio con ben 43mila euro.
“Si comunica che venerdì 15 febbraio, alle ore 15:30, presso la Sala Consiliare, si terrà la cerimonia introduttiva per l’inaugurazione dello Sportello Antiusura ed Antiracket, creato dal Comune pontino, in collaborazione con l’Associazione SOS Impresa, presso i locali municipali che sovrastano l’Agenzia delle Poste Italiane, in via Principe di Piemonte. Alla cerimonia interverrà il professor Saverio Ruperto, Sottosegretario di Stato all’Interno. Prima del consueto taglio del nastro, il Sindaco Graziano porgerà ai partecipanti il saluto dell’Amministrazione Civica. L’attenzione si concentrerà, poi, sugli interventi dell’avvocato Mino Daniele Bembo, Consigliere Comunale, del dottor Ivan Cerro, Segretario Generale del Municipio e responsabile del progetto, dell’avvocato Veronica Fedele, Responsabile dello Sportello Antiusura di Minturno. Seguiranno le riflessioni del sacerdote anticamorra Don Luigi Merola, Presidente della Fondazione “A voce d’ ’e creature”. Concluderà l’incontro il Sottosegretario all’Interno Saverio Ruperto”. (LEGGI QUI)
Due mesi dopo il consigliere Mino Daniele Bembo, che aveva fortemente voluto questo progetto, presentava alla stampa i risultati centrati dall’amministrazione, tra i quali annoverava proprio il funzionamento dello sportello antiusura.
Ma c’è un ma. Infatti, dopo circa otto mesi dalla magnifica inaugurazione, nulla si sapeva sul funzionamento di tale Sportello, a parte che “i finanziamenti regionali per sostenere l’attività di prevenzione e assistenza di famiglie e imprese che si trovano in gravi difficoltà finanziarie non erano ancora arrivati, con tutto quanto ne consegue: attività depotenziate e rischio chiusura”, secondo quanto illustrato dalla stampa locale, anche a proposito dello stesso sportello nel comune di Formia.
Ad oggi sono passati oltre due anni, nulla più si è saputo, al punto che molti cittadini hanno avanzato diverse ipotesi: tra le più accreditate c’è quella secondo la quale, con molta modestia, l’amministrazione non abbia voluto dar sfoggio del grande risultato ottenuto, ovvero che sul territorio minturnese la piaga dell’usura sia definitivamente debellata a soli due anni dall’apertura dello sportello… alcuni sostengono (certamente in mala fede) che sia bastata solamente l’inaugurazione dello sportello per liberare i cittadini vessati dal racket e per togliere ogni premeditazione in proposito ad eventuali malintenzionati per il futuro.
Tutte queste supposizioni e la mancanza di certezze derivano dalla constatazione che gli unici riscontri oggettivi sono il bando Regionale del 2012 e l’ampiamente pubblicizzata inaugurazione… oltre, naturalmente, all’evidenza del fatto che, recandosi “presso i locali municipali che sovrastano l’Agenzia delle Poste Italiane, in via Principe di Piemonte” al cittadino non è dato trovare nulla di nulla in cui poter riconoscere uno Sportello Antiusura, soprattutto operativo: infatti, ci siamo recati sul posto (vedi foto) e alcune osservazioni sono sorte spontanee, per esempio, non si capisce qual è l’ingresso, in una delle finestre c’è l’indicazione che trattasi del Punto Acqua di Acqualatina, in un’altra c’è la targa dello Sportello L’Amico Giusto (lo sportello antiusura, appunto), guardando attraverso le stecche piegate delle veneziane si vede su un muro un manifesto di una sorta di Sportello d’Incontro per consulenza e accoglienza di stranieri (ma a proposito, siccome lì ci doveva essere anche il laboratorio di marketing territoriale Retemark1, ma quanti servizi ci sono… ops, ci DOVREBBERO essere là?)…
Abbiamo anche provato a telefonare al numero verde che appare sulla targa dello sportello antiusura: risponde SOS Impresa, alla quale abbiamo chiesto informazioni sullo sportello di Minturno: neanche loro sono stati in grado di indicarci giorni e orari di ricevimento, ma si sono resi disponibili a farci ricontattare dai loro avvocati di riferimento, se avessimo lasciato loro i nostri recapiti…
Quando il progetto fu approvato l’amministrazione si disse “vicina alle vittime dell’usura […] ormai una piaga economica e sociale, e che è alla base di tanti episodi drammatici che sconvolgono interi nuclei familiari […] ma anche aziende in difficoltà […] Un tessuto talmente fragile che è fin troppo facile per gli usurai insinuarsi in maniera subdola, appropriandosi non solo delle attività economiche ma anche della dignità stessa delle persone” e presentò lo sportello come servizio “a disposizione di chi ha bisogno. Uno sportello che servirà a contrastare quei casi dove troppo spesso l’omertà la fa da padrone e coloro che incappano in persone prive di scrupoli non riescono a trovare un orecchio che possa ascoltarli».
P.S. Visto che lo sportello è “fisicamente ” chiuso e che , sul posto, “grazie” al comune non è reperibile nessuna informazione nè tramite un operatore nè tramite materiale cartaceo (bastava un manifesto dietro il vetro…), è opportuno render noto ai cittadini e agli imprenditori minturnesi che se siete vittime di usura potete (e dovete) proprio contattare il numero verde 800 900 767: l’operatore che vi risponderà prenderà solo il vostro numero di telefono, lo passerà agli avvocati volontari di SOS Impresa attivi in zona e loro vi ricontatteranno per valutare la vostra situazione.
Da parte del comune, in effetti, sarebbe bastato proprio questo compito, cioè quello di trovare modalità e attività di sensibilizzazione e pubblicazione di materiale informativo, anche solo per spiegare alla cittadinanza quali sono i contatti da chiamare e i passaggi successivi”.