GAETA – E’ considerato, a ragione, il più importante cantiere di edilizia privata aperto attualmente sul territorio di Gaeta. E’ importante perché la realizzazione di ben 96 appartamenti, grazie alla premialità del piano Casa della Regione Lazio, è prevista in quella che è stata la scuola americana, frequentata dai figli dei militari di stanza presso la base della sesta Flotta della Nato, in località Calegna, ai confini di quella che sarebbe diventata la sezione di Gaeta del Tribunale di Latina. Il cantiere della società “Parconato” chiuderà per qualche giorno in stretta collaborazione con il Comune dopo un sopralluogo effettuato negli ultimi giorni con i tecnici della ripartizione urbanistica e del settore Opere Pubbliche del comune.
A far scattare un vero e proprio allarme, dopo quanto gravemente avvenuto a Formia in occasione di due ondate di maltempo a fine settembre e sabato 26 novembre e nella dirimpettaia Casamicciola, è stato un post sui social dell’ex sindaco ed attuale consigliere comunale di minoranza Silvio D’Amante. Aveva denunciato il “danneggiamento del canale (di proprietà comunale) tombinato (negli anni settanta) che raccoglie l’acqua piovana . Sono circa venti metri lineari. Per ovviare è stato costruito un raccordo con un doppio angolo retto alle due estremità con una sezione più piccola e non lineare. Una strozzatura che allontana il canale dal suo percorso. Perché? Tecnicamente è giusto così? Chi deve controllare? Con tutto quello che sta succedendo in seguito alle piogge torrenziali, controlliamo? Se non ricordo male, entro 3 metri da un corso d’acqua non si può costruire nulla, entro 10 metri solo parcheggi, dopo 10 metri si può edificare”.
La segnalazione di D’Amante ha creato un mix di imbarazzo e di incredulità da parte dell’assessore ai Lavori Pubblici Simone
Il comune vuole approfondire la questione e ha inviato nel cantiere alcuni suoi tecnici che avrebbero stipulato una verbale, il cui obiettivo è stato seguente: “Cara impresa privata ora ti fermi e vediamo cosa è successo”. E così è stato, secondo l’ex sindaco D’Amante che comunque è stato categoricamente preoccupato: “Si è verificato un fatto grave. Può capitare, per carità, che un mezzo ,meccanico può danneggiare un corso d’acqua tombinato nel corso del tempo ma non è tollerabile che il danneggiamento si estenda per venti metri e poi qualcuno ha coperto tutto e i lavori sono proseguiti”.
Il comune effettuerà una vera e propria ordinanza di fermo dei lavori? Lo si saprà nei prossimi giorni. La società titolare dell’area e del progetto si difende affermando di ignorare l’esistenza di un torrente catastalmente di proprietà del comune di Gaeta che, incredibilmente coperto nel corso del tempo, lambisce l’ex Tribunale di Gaeta (ora sede dell’Inps e del Commissariato di Polizia), alcune delle scuole più frequentate della città (la media “Principe Amedeo” e la scuola elementare “San Giovanni Paolo II”T) termina la sua corsa sotterranea nella zona dei cantieri di Calegna in prossimità della nuova rotatoria in via Lungomare Caboto. Questo “fuori programma”, al di là della disponibilità a chiarire dell’assessore Petruccelli, ha contributi ad accendere i riflettori su un maxi intervento edile che naturalmente è promosso sui principali siti del comparto immobiliare italiano.
Sul portale Immobiliare.it, oltre ad una bellissima fotogallery, viene promosso questo sintetico ed efficace lancio promozionale di un intervento che “ridisegnerà” il quartiere di Calegna , quello originario del sindaco Cristian Leccese: “Disponiamo di 96 appartamenti in corso di edificazione. Il cantiere sorge a Gaeta, al centro di tutti i servizi e in zona strategica a pochi passi dal Lungomare Caboto e a poca distanza dalle Spiagge. Disponibili tagli da 70, 80 e 100 metri quadrati a partire da 255.000 euro”.
Protagonista di un’autentica crociata contro questo maxi insediamento abitativo è l’ex consigliere comunale ed attuale dirigente di Demos, Franco De Angelis. A suo dire il comune di Gaeta nel corso del tempo, a fronte di quello che ironicamente ha definito “un bellissimo intervento di edilizia residenziale”, ha perso tante occasioni per venire in possesso dell’area e dell’ex scuola americana di Calegna. “Il più grande peccato originale è stato commesso quando il Comune, se avesse voluto, avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione previsto nel contratto per la realizzazione dell’ex scuola americana. Il Comune, una volta cessata l’attività didattica presso quel plesso, poteva venire in possesso di quel sito. E invece è stato al centro di un’autentica speculazione immobiliare favorita anche dagli incentivi, in termini volumetrici, concessi dal Piano Casa dell’ex Giunta regionale di centro destra”.
Se per l’apertura di questo cantiere sono volate più volte nelle maratone consiliari notturne le scintille (e non solo metaforicamente
Su questa storia chi è stato un fedele e puntuale premonitore è stato l’ex capogruppo dell’Udc Giuseppe Matarazzo. Era il 30 gennaio 2012 e quella notte il consiglio comunale – una delle ultime sedute del mandato amministrativo del sindaco Raimondi prima dell’elezione di Cosimino Mitrano – deliberò le aree di Gaeta che non sarebbero dovute essere “premiate” dal Piano Casa. La maggioranza Raimondi ne inserì, a sorpresa, soltanto due: via Indipendenza e l’ex area della vetreria Avir. L’esponente centrista , in grado di anticipare gli interventi immobiliari con un anticipo variabile dai 20 ai 50 anni, chiese di inserire anche il sito dell’ex scuola americana. La maggioranza Raimondi disse di no a quell’emendamento e, dopo un decennio, la storia ti chiede il conto. Come quel corso d’acqua tombinato e ora desideroso, grazie a quella benna distratta, di vedere la luce dalle parti di Calegna…