LATINA – Nel capoluogo di provincia sorgerà un nuovo ospedale che andrà a sostituire il nosocomio “Santa Maria Goretti”. La nuova struttura occuperà diversari ettari di terreno in prossimità di Borgo Piave, su un’area di proprietà della Regione Lazio. Alla luce di queste premesse la vicepresidente dell’Assemblea Pd del Lazio Carmela Cassetta è intervenuta nel bidattito che vedrebbe il progetto lontano dal Partito Democratico e dall’assessore regionale alla Sanità D’Amato.
“La concretizzazione del tema nuovo Ospedale di Latina con il passaggio da dibattito ad atti politici ed amministrativi, non prende le mosse da proposte di privati per un progetto di finanza nell’estate 2020. Il nuovo Ospedale di Latina che sostituirà il Santa Maria Goretti e che sorgerà sull’area di proprietà della Regione Lazio di 13 ettari situata in prossimità di Borgo Piave, è un atto politico ed amministrativo del Governo regionale di centrosinistra su iniziativa e sollecitazione del PD della provincia di Latina e delle proprie rappresentanze regionali” – spiega la Cassetta.
E aggiunge: “E’un investimento di circa 300 milioni di euro a cui concorrono la Regione Lazio, il Ministero dell’Economia e il Ministero della Salute, in parte già erogati (60 milioni dal Ministero per il piano energetico). Avrà 536 posti letto e ricordiamo che l’ospedale di Latina è un DEA di II livello, ossia ospedale con le alte specialità ed è l’unico nel Lazio fuori della città di Roma. Il nuovo ospedale di Latina si farà dunque interamente con soldi pubblici e non con progetti di finanza, sempre tirati in ballo e mai concretizzati. Peraltro i progetti di finanza in Italia per nuovi ospedali sono pochi e con esito negativo”.
“La nuova struttura ospedaliera è interamente finanziata dal pubblico a partire dalla Regione Lazio, grazie allo sblocco dei fondi per l’edilizia sanitaria per il Lazio, circa 1 miliardo di euro, con la fuoriuscita dal commissariamento per il debito, obiettivo raggiunto dal centrosinistra dopo la disastrosa gestione regionale della destra che aveva generato 10 miliardi di euro di debito con un deficit annuale di due miliardi in crescita da sommare ogni anno. Ci sono voluti dieci anni per risanare e per ripartire con gli investimenti. Grazie ad un lavoro costante del PD e delle proprie rappresentanze regionali, l’assessore Alessio D’Amato ha dato il via libera dal punto di vista politico nel dicembre 2019 e subito dopo ha inserito con delibera il nuovo ospedale di Latina nella rete ospedaliera del Lazio”- spiega il vicepresidente dell’Assemblea Pd del Lazio Carmela Cassetta.
“L’ospedale di Latina è DEA di II livello per decisione della Giunta PD guidata da Marrazzo nel 2008. Successivamente la giunta di centrodestra nel 2010 declassificò Latina e istituì le macroaree con riferimento i grandi ospedali di Roma, tagliò 23 ospedali solo nelle province, tra cui Sezze, Priverno, Gaeta e Minturno. La vittoria di Zingaretti nel 2013 azzerò le macroaree e ripristinò l’Ospedale di Latina quale DEA di II livello. Avendo programmato e finanziato i due nuovi ospedali di Latina e di Formia, l’impegno prioritario è sulle risorse della quota capitaria per la provincia di Latina e sugli investimenti per il pilastro dei servizi per la medicina territoriale” – conclude.