FONDI – Scotland Yard, la Polizia inglese, ha diffuso un fotogramma di una telecamera a circuito chiuso che mostrerebbe il sospetto responsabile dell’aggressione brutale, verificatasi nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ai danni di Marco Pannone, il 25enne cameriere di Fondi che lavorava da sei anni presso il pub “Canova Hall”, nella Ferndala Road, a sud di Londra. Secondo gli inquirenti il giovane cameriere fondano sarebbe stato “ripetutamente” preso a calci e pugni fuori dal locale in cui lavorava sino a quando non è caduto e ha colpito la testa per terra. Da allora si trova in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva del King’s College Hospital di Londra. Secondo il racconto di alcuni testimoni citati dai media britannici, il giovane sarebbe stato aggredito dopo aver detto a due clienti di lasciare il locale.
Il fotogramma diramato da Scotland Yard è accompagnato anche da un appello. L’aggressione ci sarebbe stata alle 23.10 quando Marco è stato “avvicinato da due uomini”: uno dei due “ha colpito la vittima in faccia fuori dal ristorante, facendolo cadere a terra e sbattendo la testa sul marciapiede. Gli uomini sono poi scappati verso Nursery Road”. A collaborare alle indagini sono anche gli investigatori della squadra di polizia locale di Londra che stanno visionando il contenuto delle telecamere a circuito chiuso della zona. Naturalmente chi riuscisse ad identificare il fotogramma dell’uomo divulgato dalla Polizia inglese “è pregato – si legge nell’appello degli inquirenti – di chiamare il numero 101”.
Marco Pannone continua ad essere sottoposto ad una mirata terapia farmacologica per farlo svegliare dal coma in cui si trova dopo essere stato travolto da calci e pugni. Si tratta di un modo per verificare la sua reazione all’indomani del delicato e lungo intervento chirurgico cui è stato sottoposto dopo la rimozione di un ematoma alla testa e non di una parte della calotta cranica. L’obiettivo dei medici inglesi è ora quello di verificare se il cameriere di Fondi abbia riportato o meno danni permanenti. Secondo gli accertamenti investigativi se Marco non è stato in grado di difendersi è perché non ha avuto il tempo ed il modo di farlo, anche perchè aveva l’hobby sportivo della palestra. “Mio fratello Marco vive a Londra da cinque anni e niente del genere era mai successo prima, ha sempre detto quanto si sentisse tranquillo qui”, ha raccontato la sorella, Veronica.
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